Questa proprio non ce l’aspettavamo. O perlomeno, non con questi numeri. Eppure, se le cifre non sono un’opinione, pare proprio che l’Italia si collochi tra i paesi virtuosi della Ue per rapporto spesa/Pil: merito soprattutto della netta sforbiciata sul costo del lavoro pubblico: ben 11 miliardi dal 2010 ad oggi. Una riduzione in cui la sanità ha un ruolo importante, visto che la spesa del Ssn in questo senso risulta assottigliata del 3,8%, con un -19,5% sul lavoro flessibile. I dati sono quelli dell’ultima relazione della Corte dei Conti, secondo cui il personale pubblico, in questi anni di crisi, ha fatto ampiamente la sua parte. Qualche dato sul sistema sanitario: dal 2008 al 2014 i direttori generali sono scesi da 957 a 836 (-12,6%), mentre i dirigenti non medici da 20.653 a 19.090 (-7,6%). Sono calati anche i medici, del 4,5% (da circa 118mila a meno di 13mila), e il personale non dirigente, anche se meno: da 549mila unità a circa 530mila, -3,5%. Un crollo si è registrato tra il personale contrattista, sceso di quasi il 35%, da 597 a 389 unità. Per quanto riguarda il personale a t.d., è calato da 36.730 unità a 28.265 (-23%), mentre sono quasi scomparsi i contratti di formazione lavoro: -90,5%, cioè da 79 a 8. Dati che ci collocano fra i paesi virtuosi dell’Europa. Linkiamo il documento completo.
relazione 2016 costo del lavoro