La prossima sfida, neppure avveniristica, sarà quella di facilitare la sostituzione completa in cinque anni di un parco di quasi 16.500 grandi apparecchiature di diagnostica per immagini (il 57% del totale) ormai obsolete, con gare parallele anche per i prodotti finanziari necessari per acquistarle. E poi di entrare nel mercato fin qui inesplorato della sanità digitale, di varare la frontiera dei servizi per l’assistenza domiciliare integrata e della diagnostica di laboratorio. La Consip pensa e si attrezza sempre più in grande. E nella sanità, terreno di caccia privilegiato della spending review pubblica per fare buoni acquisti a grandi sconti, si sta attrezzando per sminare almeno un pezzetto di terreno al Governo, anche in vista della prossima manovra 2017. Con un consolidato già di tutto rispetto: quest’anno, ma sono stime conservative, avrà fatto realizzare solo in sanità risparmi per 700-800 mln, con un volano di benchmark sulle centrali d’acquisto locali che ne vale almeno 1,5. E il prossimo anno, con tutte le iniziative in corso e allo studio, crescerà ancora del 20-25%. Un ritmo di crescita (e di risparmi per il Ssn) vertiginoso.
«Il nostro slogan, meglio, la nostra ragion d’essere, è che si può risparmiare molto assicurando agli assistiti, il nostro principale “pubblico di riferimento”, un’ottima qualità e buone cure», spiega Luigi Marroni, ad di Consip. Aggiungendo: «Perché è possibile risparmiare, anche molto, ma senza mai assolutamente perdere di vista la qualità dei servizi e la sicurezza. Se non acquisti la qualità, curi male e peggiori le cose, in tutti i sensi. Fallendo anche l’obiettivo dei risparmi ».
Sembra quasi una quadratura del cerchio, ma così non è, stando almeno a quanto è stato realizzato in questi anni da Consip, e a quanto ancora ha in cantiere la società che ha l’Economia quale azionista di riferimento. Uno dei segreti delle iniziative avviate, e ora di quelle nuove in programma, è il confronto con tutti gli stakeholder, «ma anche del rapporto costante con le Regioni», aggiunge Marroni. E allora le carte sono, e sempre più saranno, assicura l’ad di Consip, il dialogo con le società scientifiche, con l’Istituto superiore di sanità, le associazioni di riferimento, le imprese. Poi le «prove in vivo» e quelle tecnico-funzionali dei prodotti, l’introduzione di criteri discrezionali per gli acquisti per evitare acquisti massificati e non specifici, il ricorso costante alla letteratura scientifica, l’ascolto della «scelta clinica» per poter individuare l’acquisto giusto per la singola realtà medico-sanitaria che la vuole. «Ciò non toglie che sulla diagnostica per immagini abbiamo realizzato risparmi anche del 50% e del 60% per gli ecografi. Il clinico ha potuto scegliere tra quattro marche. Tutte di ottima qualità. Perché è accaduto? Perché ne abbiamo acquistati tanti. Ma, lo ripeterò fino alla noia, senza nulla togliere alla qualità e alla sicurezza delle cure. Che resta una mission da cui non si deve mai sgarrare».
Intanto nelle prossime settimane partiranno gare Consip molto attese. E finanziariamente di tutto rispetto. Ben 150 mln vale quella per i defibrillatori, 100 mln quelle per pacemaker, stent, dialisi. Gare che potranno generare risparmi, appunto, in media attesi intorno al 20-25%.
E poi c’è il futuro ormai più che alle porte dell’ampliamento dell’offerta Consip. Che avverrà principalmente lungo cinque direttrici di marcia: le grandi apparecchiature, i farmaci, la logistica del farmaco, l’assistenza domiciliare integrata (Adi), la diagnostica di laboratorio. Per le macchine di diagnostica per immagini si stima che cambiare quel 57% vetusto costerebbe 1,5 mld: la Consip stima di poter arrivare a sconti del 35% in media del prezzo a base d’asta, per un risparmio di almeno 600 mln. Questo grazie anche alle gare per i prodotti finanziari, con accordi quadro e col metodo d’acquisto del «pay per use». Sui farmaci sarà implementato il sistema dinamico d’acquisto attraverso pre-gare. L’Adi spalanca le porte ai bisogni sempre più emergenti dell’età anziana e delle cronicità: l’acquisto di pacchetti di servizi da parte delle asl, dai prelievi a casa alle medicazioni, fino all’assistenza domiciliare o alla fisioterapia. E per la diagnostica di laboratorio si punta a gare molto rilevanti, che vadano dal global service ai contratti di noleggio. Insomma, attendiamoci una Consip a tutto campo in sanità per far risparmiare e dare una mano al Governo e alla sua manovra. «Ma per avere cure di qualità», giura Marroni
di Roberto Turno tratto da Il Sole 24 Ore