Legge di Stabilità 2017, le novità per il settore Sanità

Per quanto riguarda le nuove assunzioni di personale la manovra garantisce risorse per un primo sblocco del turnover con la possibilità di far entrare 10 mila nuove unità nella pubblica amministrazione che dovranno rimpolpare gli organici ormai ridotti all’osso. Allo stesso tempo viene rafforzata la disciplina sui piani di rientro introdotta nel 2015. Tale rafforzamento produrrà l’applicazione, dei piani di rientro, anche alle Aziende Ospedaliere Universitarie, agli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico o agli altri Enti pubblici che erogano prestazioni di ricovero e cura e che abbiano uno scostamento pari al 5% dei ricavi, o a 5 milioni di euro in valore assoluto. Un’attenzione diversa è anche quella data al fondo farmaci innovativi che, da temporaneo diventa strutturale garantendo ogni anno la disponibilità di 300 milioni di euro per l’acquisto di medicinali destinati anche alla cura di patologie gravi o finora incurabili. Nell’ultimo biennio (2015/2016) tale fondo è stato destinato alla cura dell’Epatite C. Sempre in tema di farmaci viene poi istituito, per la prima volta, un fondo di 500 milioni di euro per il finanziamento di farmaci oncologici innovativi. Con 99 milioni di euro per il 2017 e 186 a decorrere dal 2018. Ci sono soldi anche per supportare le spese affrontate dalle Regioni per l’acquisto dei vaccini previsti dal Nuovo Piano Nazionale Vaccini. Un fondo specifico di 50 milioni di euro è stato invece stanziato per l’assistenza ai malati non autosufficienti come quelli affetti da Sla. La legge di stabilità 2017 apre anche un discorso nuovo rispetto al miglioramento e alla riqualificazione delle cure. Viene infatti data la possibilità alle Regioni, anche quelle commissariate e con piani di rientro in corso, di presentare programmi di miglioramento del livello delle prestazioni, che dovranno essere approvati dalla Commissione Lea del ministero della Salute entro il mese di marzo 2017. E’ stato per questo previsto, per le Regioni virtuose un premio pari allo 0,1% del Fondo sanitario nazionale (oltre 112 milioni di euro).  Ultima, ma solo per citazione, è la deroga data alle amministrazioni per il ricorso a Consip o agli altri soggetti aggregatori. E’ data la possibilità di avviare autonome procedure di acquisto, se non ci sono già contratti in essere, in caso di una motivata urgenza. Tale scelta avrà bisogno di un apposito codice identificativo rilasciato dall’ANAC, necessario per partecipare alle gare bandite con tale procedura.

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