Si è svolta il 15 novembre scorso a Roma l’undicesima edizione del Forum Meridiano Sanità, think tank indipendente e professionale finalizzato ad elaborare riflessioni strategiche e stimolare il dialogo sul futuro della sanità nel nostro Paese. Durante l’evento è stato presentato il Rapporto Meridiano Sanità, elaborato da The European House-Ambrosetti. I dati emersi non sono incoraggianti. Nel confronto internazionale il sistema sanitario italiano si colloca tra gli ultimi posti in Europa sul versante dell’appropriatezza ed efficienza dell’offerta. La ricerca, infatti, mostra come il nostro Paese manifesti un sensibile ritardo rispetto alla media europea sul fronte dell’efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria e della capacità di risposta del sistema sanitario ai bisogni di salute.
Il Meridiano Sanità Index (giunto alla terza rilevazione), su un punteggio da 1 a 10, ci colloca a quota 4,7, un punto esatto sotto la media EU 14 (5,7) insieme al Portogallo. Rispetto alla scorsa edizione abbiamo ceduto due posizioni, superati da Irlanda ed Austria. Peggio di noi solo la Grecia, con 3,5. Siamo ben lontani dalle punte d’eccellenza di Svezia (8,4) e Paesi Bassi (7,2). E poco ci consola il fatto che la Germania, da cui ci si sarebbero potute attendere performance migliori, sia ferma “solo” al 5,2, anch’essa sotto media e anch’essa in calo di due gradini. E che sul fronte della qualità dell’offerta sanitaria siamo in linea con l’Europa mentre sul fronte dello stato di salute mostriamo (ancora) performance migliori della media europea. Tanto più che in Italia le risorse economiche dedicate alla sanità in Italia sono inferiori rispetto ad altri Paesi. Dati alla mano, in Italia si spende una quota inferiore rispetto al PIL (6,9% del PIL rispetto ad una media europea del 7,4%1) e la spesa media – pubblica e privata – per abitante è molto più bassa (2.951 euro rispetto ad una media di 3.774 euro, a parità di potere di acquisto). Per non parlare degli altri problemi, come l’invecchiamento della popolazione, la diffusione delle malattie croniche, il calo dei vaccini, lo sviluppo di ceppi di microrganismi resistenti. Veniamo ora alla “pars construens”: secondo gli autori della ricerca occorre indirizzare gli investimenti in sanità negli ambiti che promettono di generare maggiori risultati di salute a fronte delle risorse investite, secondo l’equazione di Meridiano Sanità: Prevenzione + Innovazione = Valore. Fra le proposte concrete di Meridiano Sanità 2016: lanciare una campagna informativa sull’importanza, il valore e la sicurezza delle vaccinazioni; investire maggiori risorse in prevenzione (raggiungendo almeno il LEA del 5% della spesa sanitaria); implementare il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale in modo omogeneo sul territorio nazionale; valutare l’obbligatorietà di alcuni vaccini per l’ammissione dei bambini a scuola.