Farmaci, le opzioni del nuovo Codice appalti. Progetto Sifo-Fare

Semplificazione, trasparenza, lotta alla corruzione, qualità. Sono questi i cardini del nuovo codice degli appalti (decreto legislativo 50/2016), che recepisce la direttiva 24 dell’Unione europea del 2014, finalizzato al riordino complessivo della disciplina nazionale vigente. Le modificazioni, rispetto al precedente quadro normativo, sono rilevanti. Qualche esempio? La nuova norma consente di tenere conto delle caratteristiche ambientali e innovative del prodotto; di valutare l’organizzazione, le qualifiche e l’esperienza dei fornitori, le loro procedure aziendali; di considerare il servizio post-vendita e l’assistenza tecnica; di porre attenzione al costo di utilizzo (costi di installazione, costi energetici per il funzionamento, costo di durata, costo di manutenzione, costi per lo smaltimento finale del prodotto, etc.).

 

Il progetto Sifo-Fare

È nell’ottica di questi cambiamenti che Sifo (Società italiana di Farmacia ospedaliera e dei Servizi farmaceutici delle aziende sanitarie) e Fare (Federazione delle associazioni regionali economi e provveditori della sanità) hanno avviato il progetto «Acquisto dei farmaci e dei dispositivi medici alla luce del nuovo codice degli appalti», per riunire organizzazioni ed esperti di settore con l’obiettivo di stabilire regole condivise sulla strutturazione del ciclo dell’appalto, dalla definizione dei fabbisogni all’esecuzione dei contratti. Si è costruito un gruppo di lavoro nazionale, di cui fanno parte il presidente di Sifo, Marcello Pani; la presidente di Fare, Sandra Zuzzi; farmacisti ospedalieri e territoriali; provveditori; professori universitari; medici specialisti; rappresentanti di Consip, Assogenerici, Anac, Cittadinanzattiva, Assobiomedica, Farmindustria. Accanto a questo gruppo, se ne aggiungono altri due, entrambi composti da farmacisti e tecnici: il primo si occupa dei farmaci, il secondo dei dispositivi. Dalla suddivisione in lotti alle procedure di gara, dalle consultazioni preliminari di mercato alle modalità di selezione, dai criteri di aggiudicazione dell’appalto alle fasi di esecuzione del contratto, questi sono i principali temi del progetto, mirato a raggiungere progressivamente i seguenti obiettivi:

individuazione dei criteri qualitativi da inserire in un capitolato tecnico relativo ai beni sanitari (sia farmaci, sia dispositivi);

sviluppo di un piano formativo nazionale (organizzazione di un master o di un corso di alta formazione e stesura di un manuale);

Per quanto attiene il settore degli acquisti in sanità, si richiedono oggi professionalità sempre maggiormente esperte nella conoscenza approfondita di Beni sanitari (farmaci e dispositivi medici). I professionisti che operano in questo ambito necessitano di una sempre più dettagliata conoscenza dei materiali con cui vengono realizzati i prodotti, come vengono progettati, le tecniche di utilizzo, la conoscenza del marcato e delle varie normative che regolano gli acquisti dei Beni sanitari nella Pubblica amministrazione. Il processo di centralizzazione degli acquisti sta determinando purtroppo una riduzione dei farmacisti dedicati a questo settore e contestualmente sono in diminuzione anche gli ambiti dove i giovani farmacisti si possono formare sul tema degli acquisti. Per tali motivazioni, la Sifo ha ravvisato la necessità di sopperire a tale carenza formativa garantendo al farmacista ospedaliero un percorso formativo specifico sugli acquisti di Beni Sanitari nella pubblica amministrazione.

creazione di un archivio informatico nazionale per i capitolati di gara, da mettere a disposizione di operatori del Servizio sanitario nazionale e di fornitori.

La prima fase: i farmaci

Due le fasi operative: il primo anno il lavoro si concentrerà sui farmaci, il secondo sui dispositivi. L’obiettivo della prima fase riguarda la Costruzione di un capitolato di gara per farmaci individuando i requisiti di qualità, alla luce del della nuova normativa. Si procederà sviluppando le seguenti tematiche:

  1. Declinare tutti i possibili requisiti di qualità da attribuire a un farmaco. Il farmacista interviene nel processo per identificare la qualità, proporre la definizione dei capitolati e dei lotti, valutare le offerte pervenute. In particolare, compito dei farmacisti che operano nel settore acquisti sarà quello di identificare un possibile differenziale tra prodotti diversi.

Qualora il differenziale esista, andrà identificato, valutato, qualificato, misurato, pesato e inserito in un sistema di ponderazione. La qualità differenziale più elevata dovrà risultare utile per i pazienti e per il personale sanitario, in quanto tale differenziale avrà un costo tendenzialmente superiore al prodotto a differenziale più basso. Nel caso dei farmaci, la qualità può essere valutata sul piano: farmaceutico, farmacologico, tossicologico, regolatorio, tecnologico, logistico, assistenza post-vendita.

Numerose sono le modalità per valutare il differenziale; obiettivo del progetto sarà quello di individuare criteri comuni e fruibili in futuro da tutti gli operatori del settore acquisti in sanità

 

  1. Raggruppare i farmaci per tipologia, in base a criteri di qualità sovrapponibili (ad esempio farmaci con principi attivi chimici, biologici, biotecnologici, vaccini, emoderivati, gas medicali…)

 

  1. Caratterizzare le diverse modalità di costituzione dei lotti di gara

 

  1. Identificare la procedura di acquisto più adatta per ciascuna tipologia di prodotti in riferimento al Nuovo codice.

 

Fausto Bartolini (direttore del Dipartimento Assistenza farmaceutica della Usl Umbria 2)

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