Biotech, i numeri parlano chiaro

L’insieme delle attività connesse alla bioeconomia ha raggiunto nel 2015 in Italia un valore di circa 251 miliardi di euro di fatturato, per 1,65 milioni di occupati. Queste sono le principali conclusioni del terzo Rapporto “La Bioeconomia in Europa”, di Assobiotec-Intesa Sanpaolo, recentemente pubblicato (vedi link). L’analisi è stata condotta da un gruppo di lavoro, composto, oltre che da Intesa Sanpaolo e Assobiotec, dal CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) e dal Cluster Spring (e con il supporto dei Centri Studi di Federchimica, Sistema Moda Italia e Farmindustria), che si è posto l’obiettivo di fornire una immagine, il più precisa e accurata possibile, della situazione attuale della bioeconomia in Italia. In particolare, nel capitolo 4.2.5 si affronta la questione dell’industria farmaceutica biobased. L’industria farmaceutica nel nostro Paese è prevalentemente concentrata in alcune regioni, come conferma anche la presenza di 4 rilevanti poli tecnologici individuati e monitorati da Intesa Sanpaolo: il polo farmaceutico laziale, il polo farmaceutico lombardo, il polo farmaceutico di Napoli e il polo farmaceutico toscano27 , che rappresentano in termini di valori esportati il 65% circa sul totale nazionale. Si tratta di realtà altamente specializzate, in cui è presente un tessuto produttivo di medie-grandi imprese, nazionali ed estere, fortemente internazionalizzate e con un’elevata propensione a investire in ricerca e sviluppo. In questo contesto l’attività di ricerca e sviluppo si sta sempre più orientando verso la produzione di farmaci biotech (enzimi, proteine, recettori cellulari). Secondo il “Rapporto sulle biotecnologie del settore farmaceutico in Italia, 2016” pubblicato da Farmindustria e Ernst and Young, la presenza sul territorio di imprese del settore del farmaco biotech è capillare: si tratta di 276 strutture tra impianti di produzione, centri di ricerca, sedi legali e amministrative, distribuite in 18 differenti regioni. Sono tre le principali regioni in cui prevale questo tipo di specializzazione, e stesse regioni sedi dei poli tecnologici individuati: la Lombardia, con 10 centri di ricerca, 17 impianti di produzione e 68 tra sedi legali e produttive, Lazio (con 41 strutture, di cui 12 impianti) e Toscana (26 strutture di cui 8 centri di ricerca).

 

III Rapporto Biotech

Terzo Rapporto La Bioeconomia in Europa

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