Il 31 maggio è stato pubblicato il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica amministrazione 2017–2019. Tale piano rappresenta una sorta di declinazione operativa del documento Crescita Digitale 2014-2020. Ampio spazio viene dato alla Sanità che rappresenta uno dei sistemi più significativi della Pubblica Amministrazione e quindi in grado di rappresentare un’esperienza determinante nella trasformazione digitale del nostro Paese che ormai da tempo attende una “evoluzione digitale”. Tante le trasformazione annunciate anche se l’attenzione posta verso certe innovazioni sembrerebbe far emergere che ancora non è stata maturata una vera strategia nell’applicazione della digitalizzazione. Esempio fra tutti il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) che se di per sé rappresenta un importante fattore di innovazione, la sua applicazione può rappresentare un motivo di vero progresso solo all’interno di un piano evolutivo della sanità digitale di ciascuna Regione. Il FSE può rendere il sistema di cura più sostenibile solo se viene concepito e inserito nel quadro di un percorso di digitalizzazione dei processi e dei servizi sanitari, al contrario il suo uso avulso da detto sistema lo rende uno strumento quasi inutile. E’ necessario che il piano di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione venga portato avanti con una visione non ancorata alla soluzione delle piccole incombenze ma aperta ad un processo a 360° capace di gestire il paziente dal momento della prenotazione fino alla dematerializzazione dei referti. Ambiti per altro raccomandati nel documento per la Strategia Digitale 2014-2020. Le esperienze in atto confermano quanto finora detto infatti ad oggi solo un medico di Medicina Generale su tre utilizza il FSE proprio per quella percezione che ne hanno di semplice “contenitori di documenti” piuttosto che di una piattaforme di servizi utile perché pensata per risolvere i bisogni dei cittadini e dei medici. Il vero successo di questi progetti, dunque, non andrà misurato sulla base del semplice rispetto di requisiti e scadenze tecniche e formali, ma su risultati reali come l’utilizzo e il gradimento da parte di cittadini e medici, l’effettiva e completa disponibilità per il cittadino di informazioni e servizi, il miglioramento della qualità e continuità di cura. Bisogna pertanto considerare un’importante chance il piano triennale per la digitalizzazione, in particolare per la sfida che contiene per la riorganizzazione della sanità, ma bisogna seguire con attenzione il suo recepimento affinché non ci si fermi alla semplice realizzazione tecnica dei FSE ma si lavori a una sviluppo completo della sanità digitale regionale.