Split payment, ecco i soggetti sottoposti al nuovo regime

Come è noto, dal 1° luglio sono entrate in vigore le nuove disposizioni sullo split payment, e come sempre in questi casi la novità genera dubbi. In particolare, a preoccupare gli OE è il fatto di non riuscire a individuare con certezza quali sono gli enti e le società che sono sottoposte allo specifico regime. Da qui la richiesta di una lista pubblica predefinita per evitare errori e non incorrere in sanzioni. Per questa ragione è stato aggiunto all’articolo 17-ter del Dpr 633/1972, al comma 1-quater, un meccanismo con cui il fornitore può richiedere un’attestazione al soggetto potenzialmente sottoposto allo split payment per farsi confermare la sua posizione. Il novellato articolo prevede una lista dei soggetti inclusi nello split payment, e in particolare:  tutte le Pa e gli enti di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 196/2009;  le società controllate, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, numeri 1 e 2, del codice civile, direttamente dalla Presidenza del consiglio e dai ministeri; le società controllate, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, numero 1 da regioni, province, città metropolitane, comuni e unioni di comuni;  le società controllate direttamente o indirettamente, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, numero 1 del codice civile dalle società di cui ai punti b) e c); le società quotate inserite nel Ftse Mib. Un elenco alternativo potrà comunque essere scelto con apposito decreto del Mef.
Sempre sul piano soggettivo la conversione ha escluso gli enti pubblici gestori di demanio collettivo, limitatamente, però, alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizio afferenti alla gestione dei diritti collettivi di uso civico.

 

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