Cambiano le regole, gli scenari, i punti di riferimento. Quello che sta accadendo in questi ultimi anni sul versante degli acquisti pubblici non ha forse precedenti in passato. E la sanità non è certo esente da questa “rivoluzione”, anzi. In quest’ottica il XIX Congresso Nazionale FARE– Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi e provveditori della Sanità, in calendario dal 12 al 14 ottobre a Verona, nella bellissima cornice del Winter Garden dell’hotel Crowne Plaza, si presenta innanzitutto come un’imperdibile occasione per formarsi e aggiornarsi.
In un orizzonte in continuo mutamento, chi occupa un ruolo cruciale nel processo di acquisizione di beni e servizi per gli enti del SSN non può non essere costantemente aggiornato e ora finalmente, a culmine di una costellazione di eventi organizzati in varie zone d’Italia dalle diverse associazioni regionali, è la Federazione Nazionale a “prendere il microfono” e proporre due giorni ad alta intensità formativa per rappresentare fedelmente lo stato dell’arte degli acquisti in sanità. Non solo: sarà anche l’occasione per incontrarsi, scambiarsi idee ed esperienze, creare sinergie e cercare soluzioni a criticità riscontrate nel lavoro di tutti i giorni. Diverse, detto a margine ma non di secondaria importanza, sono anche le novità organizzative che riguardano questo importante appuntamento, prima fra tutte il fatto che da triennale (l’ultima edizione si tenne nel 2014) è destinato a diventare biennale (la prossima edizione sarà nel 2019); è cambiata anche la segreteria organizzativa, che ora è Edicom Srl, con la rivista Teme come media partner e un sito dedicato www.congressofare2017.it . Il Congresso si rivolge a una pluralità di soggetti: non solo provveditori, economi e buyer ospedalieri, ma anche direttori amministrativi, soggetti aggregatori, centrali di committenza e funzionari dei provveditorati.
Approfondiamo ora i temi, facendoci guidare dallo stesso titolo del Congresso: “Nuovi scenari nel Ssn fra aggregazione delle committenze e ridefinizione delle competenze. Dal provveditore economo al gestore dei fabbisogni e dei contratti: il buyer”. Come dicevamo, il “nuovo” codice degli appalti, ad oltre un anno e mezzo dal suo recepimento, dopo l’emanazione delle linee guida, il correttivo, la contemporanea e progressiva centralizzazione degli acquisti ad opera della centrale nazionale e di quelle regionali, disegnano un quadro di grande complessità ed incertezza interpretativa per l’applicazione di norme spesso non chiare e a volte contrastanti tra loro. Il programma è diviso in 4 sessioni plenarie e 12 workshop. Le sessioni plenarie affronteranno, con consequenzialità logica, diversi argomenti: “Il punto su Codice, Linee guida e Correttivo” (I sessione, giovedì 12 pomeriggio), “Competenze e strumenti del buyer pubblico” (II sessione, nella prima mattinata di venerdì 13),“Conoscenza e formazione: strumenti di una corretta gestione” (II sessione, venerdì 13 prima di pranzo),“Aspetti di responsabilità nell’acquisizione di beni e servizi in sanità” (IV sessione, venerdì pomeriggio). Previste anche due lezioni magistrali a chiusura delle due giornate di Congresso. Dodici i workshop spalmati sui due giorni su tematiche più tecniche come, ad esempio: ”Come premiare l’offerta economicamente più vantaggiosa”, ”Il ruolo dei biosimilari nella sostenibilità del SSN”, ”L’impatto della farmaco-economia sul decision making”. L’elenco completo dei workshop è disponibile on line sul sito del Congresso.Sabato 14, giorno di chiusura, è interamente dedicato all’Assemblea dei delegati con l’elezione del nuovo Presidente.
Due giorni, insomma, che senza dubbio aiuteranno i partecipanti a vederci più chiaro e interpretare uno scenario in rapida trasformazione, che sta mutando su più piani. Non possiamo non annoverare fra le importanti novità la crescente spinta agli acquisti verdi, con il Pan Gpp, i Cam e interventi legislativi a livello comunitario e nazionale, come il Collegato ambientale del febbraio 2016, poi interamente ripreso dal nuovo Codice: un’altra responsabilità per chi governa gli acquisti nella pubblica amministrazione. Intanto la sanità veniva letteralmente “travolta” -o, se preferiamo, “blindata”- da una serie di provvedimenti di spending review che vanno dai tagli lineari alle nuove modalità di aggregazione degli acquisti, con il ruolo sempre più determinante della Centrale d’acquisto nazionale, Consip, e dei 35 soggetti aggregatori riconosciuti dall’Anac. A proposito di Anticorruzione: se tutto ciò non bastasse ancora, le Linee guida che l’Autorità sta “sfornando” a ritmo serrato trasformano incessantemente il quadro degli acquisti pubblici con provvedimenti di “soft law” che rendono decisive le conoscenze e le capacità interpretative del singolo professionista. Il ruolo dell’economo di oggi si è trasformato drasticamente nel volgere di pochi anni: se da un lato le sue responsabilità sulla fase di acquisto vero e proprio, o per meglio dire di gara, si sono ridimensionate (per tutti gli acquisti sopra soglia vige praticamente l’obbligo, in sanità, di ricorrere a convenzioni centralizzate), dall’altro sta acquisendo un’importanza sempre più decisiva per ciò che riguarda le cosiddette “ali” del procedimento e nel caso di accordi quadro che prevedono una seconda fase di contrattazione. Innanzitutto la corretta definizione dei fabbisogni, quindi la verifica della corretta esecuzione del contratto, senza la quale il rischio di sprecare soldi pubblici è più che concreto. E potremmo continuare sottolineando come il ruolo dell’economo sia anche uno dei più delicati nel processo strategico degli acquisti Insomma, sono più che mai indispensabili professionisti qualificati, preparati e aggiornati, e chi se non l’Associazione di riferimento può offrire momenti ad hoc con i massimi esperti del mondo delle imprese, della magistratura, della ricerca accademica e delle istituzioni?