Stando ai dati relativi all’anno 2015, siamo a quota 56,65 mld, il che significa una crescita di ben il 16% rispetto al ’14. Non stiamo dando i numeri: stiamo parlando –purtroppo- dell’indebitamento delle Asl, che ha invertito una rotta che sembrava di ridimensionamento. Se si considera il complesso del periodo 2012-2015, infatti, assistiamo a un riassorbimento dell’8,4% e più. Ora però la tendenza virtuosa pare essersi arrestata. I dati arrivano dal Rapporto sulla Finanza Regionale nell’esercizio 2015, inviato alla Corte dei Conti e da poco consegnato al Parlamento. L’indebitamento complessivo degli enti Ssn anche verso la Regioni e gli altri enti, è stato nel 2015 di 56,65 mld. Quello delle Regioni ordinarie era di 51,4 mld, il 20,7% in più del 2014, e quello delle Regioni a statuto speciale di 5,2 mld (-12,78%). Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Lazio rappresentano circa il 68% del totale del debito. Quanto invece al debito verso i fornitori – 22,89 mld – 20 mld sono in carico alle Regioni ordinarie (-0,77% sul 2014), mentre 2,84 mld (-1,39% rispetto al 2014) gravava sulle spalle di quelle a statuto speciale. Il calo complessivo rispetto all’anno prima è stato dello 0,85%.