Fra le sfide che attendono la sanità pubblica, un posto di rilievo occupa senza dubbio la frontiera del digitale. Uno degli ultimi riflettori accesisi su questo tema è quello dell’indagine Aisis – Associazione Nazionale Sistemi Informativi in Sanità presentata alla due giorni veneziana del Life Tech Forum, il 26 e 27 ottobre scorsi.
L’indagine ha approfondito, in particolare, il tema dello stato dell’arte dei sistemi informativi, e i cambiamenti necessari per la sanità pubblica.
Non stupisce rilevare che per quasi 8 intervistati su 10 (precisamente il 79%) la gestione delle cronicità e l’esplosione della domanda di assistenza impongono nuove competenze nella governance e nell’ingegnerizzazione dei processi, mentre il 62% indica le skills per la gestione del change management.
Non c’è, tuttavia, molto ottimismo in materia: infatti ben un intervistato su 5 prevede già per il prossimo anno una riduzione dei budget per i sistemi informativi.
Eppure le nuove tecnologie svolgono un ruolo fondamentale: infatti fra i principali impatti rilevati ci saranno, per ben l’86% del campione, la revisione dei processi sanitari, mentre il 79% “punta” sui processi amministrativi e il 74% sulla riorganizzazione dell’ospedale.
Non manca, e sono anch’essi il 74%, chi pensa ad una nuova organizzazione della sanità regionale, alla revisione dei presidi ospedalieri (il 68%), mentre a un punto percentuale in meno (il 67%) si ferma chi ritiene necessaria una revisione dei processi di presa in carico dei pazienti.
Un “filo rosso” è la considerazione che servono nuove competenze e professionalità, con una precisa determinazione e definizione del Cio, chief information officer da inserire in una posizione apicale all’interno della gerarchia delle strutture.
Link Aisis