La partita 2016 della Sanità pubblica italiana si dovrà giocare con una “rosa” di 111 miliardi (1,3 più del 2015 ma meno dell’atteso). E’ questo l’ammontare complessivo dei fondi che la legge 208/2015 (Stabilità) destina al Sistema Sanitario Nazionale. Ma le incognite sono tantissime, a partire dalle stabilizzazioni del personale, volute dall’Europa. Saranno 6mila i neoassunti o gli stabilizzati fra personale medico e infermieristico, e graveranno naturalmente sulla spesa complessiva anche se, come emerge dai numeri, i dipendenti del SSN sono complessivamente in calo. Sempre a proposito di contratti, un’incognita è rappresentata anche dalla contrattazione decentrata. Ancora: punto di domanda per la spesa farmaceutica negli ospedali e nelle Asl, così come sui nuovi “lea”, livelli essenziali di assistenza e del piano vaccini. A questo proposito, peraltro, alcuni punti fissi già si conoscono: come gli 800 milioni da mettere da parte nel Fondo sanitario proprio per i Lea, o il risparmio (almeno nell’immediato) generato dall’aggregazione degli acquisti e dagli effetti della spending review.