Approvato alla Conferenza Stato-Regioni il primo Piano Nazionale di Medicina di Genere. L’impegno del Ministero della Salute e dell’ISS perché le cure siano a misura di uomini e donne.
Il 30 maggio 2019 è una data molto importante che pone l’Italia all’avanguardia in Europa nel campo della Medicina di Genere. Il Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere sul territorio nazionale è stato infatti formalmente approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, previsto dall’articolo 3 della Legge 3/2018. L’esigenza di questo nuovo punto di vista da includere in tutte le specialità mediche nasce dalla crescente consapevolezza delle differenze associate al genere, con il fine ultimo di garantire ad ogni persona, sia uomo che donna, la migliore cura, rafforzando ulteriormente il concetto di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie”.
Per la prima volta affrontato il concetto di “genere”
Con l’approvazione di tale Piano, per la prima volta in Italia viene inserito il concetto di “genere” nella medicina, al fine di garantire in modo omogeneo sul territorio nazionale la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale. Nell’era della Medicina personalizzata risulta quanto mai importante, anzi direi indispensabile, tenere conto delle numerose differenze osservate tra uomini e donne nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie.
Un impegno congiunto
Il Piano è nato dall’impegno congiunto del Ministero della Salute e del Centro di riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità con la collaborazione di un Tavolo tecnico-scientifico di esperti regionali in Medicina di Genere e dei referenti per la Medicina di Genere della rete degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico nonché di AIFA e AGENAS.
Obiettivi e attori coinvolti
Oltre alla descrizione dello stato dell’arte della Medicina di Genere a livello nazionale e internazionale, il Piano, indica gli obiettivi strategici, gli attori coinvolti e le azioni previste per una reale applicazione di un approccio di genere in sanità nelle quattro aree d’intervento previste dalla legge: percorsi clinici di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; ricerca e innovazione; formazione; comunicazione.
L’Osservatorio per la medicina di genere
L’art.3 della legge 3/2018 prevede inoltre la costituzione presso l’Istituto Superiore di Sanità di un Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere con il compito di assicurare l’avvio, il mantenimento nel tempo e il monitoraggio delle azioni previste dal Piano, con lo scopo ultimo di fornire al Ministro della Salute i dati da presentare annualmente alle Camere. L’ISS è stato individuato quale ente vigilato titolare dell’Osservatorio e garante dell’attendibilità e appropriatezza dei dati rilevati, naturalmente con il coinvolgimento degli altri enti vigilati (AIFA, AGENAS, IRCCS) e con la consultazione della Commissione dei rappresentanti regionali.