Struttura e contenuti fondamentali del Report presentato pochi giorni fa a Roma. I 12 punti Gimbe per “salvare” il sistema.
Lo scorso 11 giugno, a Roma, è stato presentato il 4° Rapporto Gimbe sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. La pubblicazione, corposa e dettagliata, è strutturata in una serie di capitoli che prendono in esame il complesso del nostro Sistema Sanitario Nazionale.
I tre elementi dell’analisi
Si parte da una ricognizione dei tre elementi fondamentali oggetto delle analisi del Rapporto: le tutele offerte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) con i livelli essenziali di assistenza (LEA); le modalità di erogazione dei LEA e le relative criticità; le componenti della spesa per la salute: spesa sanitaria, spesa sociale di interesse sanitario e spesa fiscale relativa alle agevolazioni fiscali per spese mediche e fondi sanitari.
La spesa per la salute
Il secondo capitolo è dedicato alla spesa per la salute in Italia che nel 2017, complessivamente, ammonta a € 204.034 milioni, di cui € 154.920 milioni di spesa sanitaria, € 41.888,5 milioni di spesa sociale di interesse sanitario e € 7.225,5 milioni di spesa fiscale. La spesa sanitaria include € 113.131 milioni di spesa pubblica e € 41.789 milioni di spesa privata, di cui € 35.989 milioni a carico delle famiglie (out-of-pocket) e € 5.800 milioni di spesa intermediata. In termini percentuali, nel 2017 il 27% della spesa sanitaria è privata e di questa l’86,1% è sostenuta dalle famiglie.
Le macro-determinanti
Il terzo capitolo è dedicato alle macro-determinanti della crisi di sostenibilità del SSN: de-finanziamento pubblico, sostenibilità ed esigibilità dei nuovi LEA, sprechi e inefficienze ed espansione incontrollata del “secondo pilastro”, a cui si aggiungono due “fattori ambientali” che rendono insalubre l’habitat del SSN: la non sempre leale collaborazione di Governo e Regioni, oggi ulteriormente perturbata dalle istanze di regionalismo differenziato, e le irrealistiche aspettative di cittadini e pazienti.
Una “prognosi”
Il quarto capitolo stima la prognosi del SSN al 2025, rivalutando il fabbisogno di spesa sanitaria a € 230 miliardi per una spesa pro-capite di circa € 3.800, cifra al di sotto della media 2017 dei paesi del G7. L’incremento della spesa sanitaria totale entro il 2025 è stato stimato in € 28 miliardi, di cui € 12 miliardi di spesa pubblica e € 16 miliardi di spesa privata, che permetterebbero di raggiungere nel 2025 una cifra di € 183 miliardi.
E un “piano di salvataggio”
Importante il 5° capitolo, tutto dedicato al “piano di salvataggio” del SSN in 12 punti elaborato e aggiornato dalla Fondazione GIMBE: mettere la salute al centro di tutte le decisioni politiche non solo sanitarie, ma anche ambientali, industriali, sociali, economiche e fiscali; rilanciare il finanziamento pubblico per la sanità e evitare continue revisioni al ribasso; aumentare le capacità di indirizzo e verifica dello Stato sulle Regioni nel rispetto delle loro autonomie; costruire un servizio socio-sanitario nazionale, perché i bisogni sociali condizionano la salute e il benessere delle persone; ridisegnare il perimetro dei livelli essenziali di assistenza secondo evidenze scientifiche e princìpi di costo-efficacia; ridefinire i criteri di compartecipazione alla spesa sanitaria ed eliminare il superticket; lanciare un piano nazionale per ridurre sprechi e inefficienze e reinvestire le risorse recuperate in servizi essenziali e innovazioni; avviare un riordino legislativo della sanità integrativa per evitare derive consumistiche e di privatizzazione; regolamentare l’integrazione pubblico-privato e la libera professione secondo i reali bisogni di salute; rilanciare politiche e investimenti per il personale e programmare adeguatamente il fabbisogno di medici, specialisti e altri professionisti sanitari; finanziare ricerca clinica e organizzativa con almeno l’1% del fabbisogno sanitario nazionale; promuovere l’informazione istituzionale per contrastare le fake news, ridurre il consumismo sanitario e favorire decisioni informate Per l’attuazione del Piano di Salvataggio il Rapporto avanza proposte di riforme di rottura per l’attuale sistema di finanziamento, pianificazione, organizzazione ed erogazione dei servizi sanitari, auspicando possano informare sia la stesura del Patto per la Salute 2019-2021, sia le prossime decisioni dell’Esecutivo.