Il dlgs 56/2017, meglio noto come correttivo del Codice degli appalti, introduce novità su quelli che devono diventare i veri e propri criteri di sostenibilità ambientale che andranno ad ispirare gli acquisti. Ecco allora che alle stazioni appaltanti viene chiesto il raggiungimento degli obiettivi del “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione” con l’acquisto di beni e servizi eco, oggetto di specifici CAM (Criteri Ambientali Minimi). Da ora in poi viene pertanto reso obbligatorio di basare gli appalti sugli eco-criteri non rispettando più il precedente parametro che ne stabiliva l’utilizzo di una percentuali pari almeno al 50% ma dichiarandone ormai l’obbligatorietà del 100%. Grazie all’obbligo normativo, si è dunque delineata in Italia una politica omogenea e coerente in materia di appalti pubblici verdi e solo se i requisiti ambientali domandati sono omogenei su ampia scala ed è significativo il volume di spesa orientato all’acquisto di prodotti o servizi con questi requisiti, possono effettivamente essere ottenuti dei benefici ambientali, sia diretti, sia generati dall’effetto leva sul tessuto imprenditoriale, incluso quello sulle catene di fornitura. E’ stata poi data un’ulteriore spinta verso il green con gli sconti sulle garanzie economiche che vengono concessi alle aziende eco-certificate. Altra novità riguarda le garanzie per la partecipazione alla procedura: viene infatti introdotta una riduzione del 50% anche nei confronti delle microimprese, piccole e medie imprese, dei raggruppamenti di operatori economici o consorzi ordinari costituiti esclusivamente da microimprese, piccole e medie imprese. La competitività del tessuto imprenditoriale viene comunque tutelata in quanto si favorisce l’innovazione che mira a ridurre, specie prospetticamente, i maggiori costi di approvvigionamento di risorse sempre più scarse, i costi di smaltimento e l’innovazione volta a conquistare quote di mercato di una domanda, anche privata, sempre più sensibile alla qualità ambientale dei prodotti, alle tecnologie ambientali. Il dlgs 56/2017 allarga infatti la cumulabilità delle decurtazioni sugli importi delle garanzie finanziarie dovuti per la partecipazione alle gare previsti dal Codice appalti da parte di chi è in possesso di attestazioni di qualità. In tal modo gli operatori economici che sceglieranno azioni certificate di contrasto ai cambiamenti climatici avranno un’ulteriore riduzione del 15% che potranno sommare a quelle già previste, per il possesso di sistemi di eco-gestione Emas e Iso, marchi di qualità ecologica di beni e servizi. Altra novità è quella relativa ai «criteri premiali» che le pubbliche amministrazioni possono indicare nei bandi per attribuire un maggior punteggio a determinate offerte, nell’ambito dei quali esordiscono come «green» quelli della filiera corta e del chilometro zero dei prodotti.