E’ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 21 giugno 2022, n. 78 la legge recante “Delega al Governo in materia di contratti pubblici”. Lo scorso 14 giugno il Senato aveva infatti approvato in via definitiva, il disegno di legge di delega al Governo in materia di contratti pubblici. Obiettivo è quello di una revisione del Codice dei contratti pubblici per armonizzarlo con la disciplina comunitaria.
La rivisitazione della disciplina che regola gli appalti pubblici fa parte di quel crono-programma previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Sono stati previsti infatti interventi sulla norma che, se non raggiunti, possono causare il blocco dell’erogazione dei finanziamenti predisposti per uscire dalla crisi causata dalla pandemia da Covid 19. La legge delega appena approvata, attribuisce al Governo sei mesi di tempo per scrivere le nuove regole sugli appalti e ha individuato 31 principi da introdurre nel nuovo Codice dei contratti, che andrà a sostituire l’attuale decreto legislativo n.50/2016.
Trascorsi due anni dall’entrata in vigore del nuovo Codice potranno essere adottati i decreti correttivi.
Vediamo ora cosa apporta il nuovo la legge delega:
1)Qualificazione delle stazioni appaltanti;
2) Semplificazione della disciplina applicabile ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea;
3) Clausole sociali;
4) Certezza dei tempi relativi alle procedure di gara, alla stipula dei contratti e all’esecuzione degli appalti;
5) evitare il gold plating
6) semplificazioni delle procedure per investimenti in tecnologie verdi e digitali
7) semplificazione e l’estensione delle forme di partenariato pubblico-privato;
8) Incentivo al ricorso a procedure flessibili per la stipula di contratti pubblici complessi e di lunga durata;
9) Estensione e rafforzamento dei metodi di risoluzione delle controversie relativi al rimedio giurisdizionale;
10) Favorire la suddivisione in lotti degli appalti per facilitare la partecipazione da parte delle micro e piccole imprese;
Confermato anche l’inserimento di misure che prevedano il «divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, salvo che in casi eccezionali e previa adeguata motivazione», mentre è destinato ad essere archiviato l’Albo nazionale dei componenti delle commissioni giudicatrici, previsto dall’attuale Codice, ma che non è stato mai attuato.
Viene poi espressa la volontà che sugli schemi della nuova Legge delega venga acquisito il parere del Consiglio di Stato della Conferenza unificata e delle competenti Commissioni parlamentari.