Arrivano i finanziamenti per il fascicolo sanitario elettronico

Il fascicolo sanitario elettronico oggi è quasi una scatola vuota perché viene alimentato poco dai medici e utilizzato pochissimo dai pazienti. L’avvio del finanziamento per questo strumento passa per il via libera già avuto, nei giorni scorsi, in Conferenza Stato Regioni al decreto del ministero dell’Innovazione di concerto con Economia e Salute che stanzia i primi 610 milioni degli 1,38 miliardi destinati al Fse: metà andranno per il potenziamento dell’infrastruttura e l’altra metà per formare i medici all’impiego del fascicolo. Fondi però che non saranno distribuiti a pioggia alle Regioni, ma in varie tranche semestrali in base a target stabiliti: le risorse saranno infatti erogate solo a chi raggiungerà determinati obiettivi come un numero minimo di referti, dati sanitari caricati e percentuali sempre crescenti di medici che alimentano il Fascicolo sanitario elettronico.

In particolare secondo il decreto che contiene le linee guida pubblicate sulla Gazzetta dell’11 luglio insieme a un ulteriore decreto con «integrazioni sui dati essenziali» il Fascicolo sanitario elettronico dovrà contenere almeno i documenti relativi alle prestazioni effettuate all’interno del Ssn come visite, esami di laboratorio o radiologia, eventuali ricoveri e accessi al pronto soccorso, ma anche esenzioni dal ticket per patologia o reddito, disabilità diagnosticate, trapianti effettuati, terapie farmacologiche e allergie.

In più in ogni Fascicolo ci dovrà essere anche un «patient summary»: in pratica un profilo sanitario sintetico redatto dal medico di famiglia o dal pediatra con le informazioni principali dell’assistito.

Ora entro i prossimi tre mesi le Regioni dovranno presentare i piani di adeguamento per aggiornare i propri sistemi e ricevere così le risorse finanziarie necessarie per eseguirli.

Fonte: Sole24oreSanità

 

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