L’ANAC revisiona le Linee guida sui contratti sotto la soglia comunitaria

L’ANAC ha messo in consultazione un documento, invitando tutti gli operatori a dare il proprio parere, che andrà a sostituire le linee guida n°4 quelle cioè dei Contratti sotto la soglia comunitaria, già pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 274 del 23 novembre 2016. Sul tale documento l’ANAC propone regole più elastiche nel principio di rotazione degli inviti. Infatti, pur ribadendone l’obbligatorietà, l’ANAC evidenzia come l’esclusione a priori dell’operatore uscente, significa che la Stazione Appaltante dovrà privarsi di un soggetto che si è comportato in modo corretto ed efficiente, mentre l’operatore, sapendo che non sarà richiamato, non avrà alcuno incentivo a mantenere una condotta corretta. Tutto ciò potrebbe sfociare nel rischio che si possa arrivare a presentare offerte particolarmente competitive su prestazioni che poi non sarà possibile mantenere. Questa osservazione non allontana però l’ANAC dal mantenere alta l’attenzione sul consolidarsi del rapporto tra Stazione appaltante e operatore economico da cui può derivare il rischio di rendite di posizione, corruzione o favoritismi. Altra osservazione dell’ANAC riguarda, nell’affidamento, l’applicazione del principio di rotazione dei contratti, visto che, partendo da questo principio, un operatore economico invitato a partecipare ad una procedura di valore modesto potrebbe vedersi pregiudicata la possibilità di essere invitato a presentare un’offerta per l’aggiudicazione di un contratto con importi più interessanti. Possibile soluzione per l’Anticorruzione si potrebbe individuare nella divisione degli elenchi degli operatori per fasce di importo, facendo sì che un operatore economico invitato per un affidamento rientrante in una determinata sezione non possa partecipare a procedure per affidamenti relativi alla medesima sezione. Riguardo poi al divieto di ripresentarsi, l’ANAC evidenzia come l’applicazione di tale procedura riduce nel tempo il numero dei concorrenti. Ecco allora la proposta di riammettere gli operatori già selezionati. Nel documento si propongono inoltre, 4 alternative per la verifica dei requisiti dell’aggiudicatario nel caso di affidamento diretto:

– verificare che l’aggiudicatario possieda tutti i requisiti previsti, come accade per le procedure negoziate, in modo da tutelare l’interesse pubblico e la legalità;
– dare alle Stazioni Appaltanti la possibilità di non effettuare il controllo dei requisiti di ordine generale e speciale in determinati casi, come ad esempio: sotto certe soglie o per gli acquisti sul mercato elettronico, che già prevede dei controlli a campione;
– limitare le verifiche alle eventuali annotazioni presenti sul casellario informatico dell’Autorità;
– limitare i controlli a quelli considerati obbligatori dalla Direttiva 2014/24/UE. Per i contratti da eseguire tempestivamente l’ANAC propone infine alle Stazioni appaltanti di richiedere all’operatore economico selezionato di autocertificare il possesso dei requisiti mentre il pagamento del corrispettivo previsto potrebbe avvenire solo dopo una verifica positiva. In mancanza dei requisiti autocertificati, l’Amministrazione potrebbe recedere dal contratto.

Condividi