Linee guida per la qualificazione delle stazioni appaltanti

Sono state approvate dall’ANAC le linee guida contenenti le modalità per procedere con la riqualificazione delle Stazioni appaltanti e delle Centrali di committenza. Tale documento dell’ANAC è una risposta all’obiettivo del PNRR (Milestone M1C1-71, riforma 1.10). In Italia, ad oggi, ci sono 36.000 stazioni appaltanti con oltre 100.000 centri di spesa. Numeri che non ritroveremo, a riqualificazione avvenuta, quando potranno rimanere attive solo le Stazioni appaltanti che avranno tutte le qualifiche richieste.

Ridurre il numero delle Stazioni appaltanti non sarà, e non deve esser vista come un’azione dal carattere punitivo perché il suo scopo è, e rimane, quello di collaborare a migliorare la spesa pubblica del nostro Paese. A breve comprerà infatti, solo chi è in grado di condurre correttamente la fase di affidamento e spuntare i prezzi migliori ed eseguirà il contratto chi dispone delle professionalità e delle competenze per farlo. Competenze soprattutto digitali. E la digitalizzazione nelle stazioni appaltanti a oggi, purtroppo, non è la norma.

Nel nostro Paese infatti, nonostante il Codice degli appalti, recependo la direttiva comunitaria, l’abbia previsto come obbligatoria dal 2018, la digitalizzazione ha ancora una diffusione molto lenta e a macchia di leopardo, tanto che si attesta che più di una gara su tre viene ancora gestita in modalità cartacea. Ora, per procedere alla qualificazione, le stazioni appaltanti possono comunicare, tramite il proprio Responsabile dell’Anagrafe per la Stazione Appaltante (RASA), le informazioni da autodichiarare accedendo ad AUSA-Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti, a partire dal 15 aprile 2002, fino al 22 maggio 2022. Si precisa che le Stazioni appaltanti e le Centrali di committenza devono essere iscritte al servizio AUSA ed aver individuato il proprio RASA con le modalità indicate nel Comunicato del Presidente ANAC del 28 ottobre 2013.

Anche l’ANAC ha avviato una consultazione pubblica sulle linee guida a cui possono accedere istituzioni pubbliche, Centrali di committenza, operatori economici e associazioni di categoria per inviare, fino al prossimo 10 maggio le loro osservazioni e indicazioni.

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