I siti web e i social di un’amministrazione pubblica devono restare in capo all’ente al termine del contratto di gestione. Gli enti devono metter in chiaro nel contratto di gestione che il dominio e i relativi profili social curati dalla società di comunicazione, e i loro contenuti, devono essere restituiti alla fine del contratto e restare come patrimonio dell’ente pubblico.
Quindi, al termine del contratto vanno restituite le “chiavi d’accesso” all’amministrazione, altrimenti l’ente diventa di fatto “prigioniero” del fornitore.
Lo ha chiarito l’ANAC, con la delibera n.452 del 3 ottobre 2023, dove dice chiaramente che: “Al di là del caso concreto, abbiamo voluto mettere in guardia i comuni e tutte le amministrazioni sulle modalità con le quali, a volte con troppa superficialità, affidano a imprese private la gestione dei propri siti web e profili social”, spiega il Presidente di ANAC Giuseppe Busia. “Se non inseriscono nei contratti precise clausole che li tutelino, rischiano che, a conclusione del contratto, l’impresa affidataria divenga di fatto proprietaria del profilo social e dei relativi follower, privando l’ente di un patrimonio di contatti e conoscenze che invece deve rimanere nel pieno controllo degli enti pubblici”. “Usare in modo strategico i contratti pubblici –ha proseguito Busia è un elemento essenziale per garantire la buona amministrazione ed oggi pone nuove sfide che vanno di pari passo con l’evoluzione tecnologica: ancora una volta, la competenza e le capacità in questa materia si rivelano un fattore chiave per amministrare correttamente enti piccoli e grandi.
Dobbiamo investire sulla qualificazione di chi opera nelle stazioni appaltanti, anche a tutela del loro patrimonio digitale”.
Fonte ANAC