La Pubblica Amministrazione dovrà pagare le imprese entro 30 giorni.
E’ quanto sancito dal Disegno di legge recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018” approvato in via definitiva dal Senato nella seduta del 16 aprile 2019. La Legge Europea 2018 riscrive l’articolo 113bis del Codice degli Appalti (1. I pagamenti relativi agli acconti del corrispettivo di appalto sono effettuati nel termine di trenta giorni decorrenti dall’adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori, salvo che sia espressamente concordato nel contratto un diverso termine, comunque non superiore a sessanta giorni e purché ciò sia oggettivamente giustificato dalla natura particolare del contratto o da talune sue caratteristiche. I certificati di pagamento relativi agli acconti del corrispettivo di appalto sono emessi contestualmente all’adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori e comunque entro un termine non superiore a sette giorni dall’adozione degli stessi(…)) pertanto da ora in poi i pagamenti degli acconti dei corrispettivi di appalto saranno effettuati entro 30 giorni dall’adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori, salvo che sia espressamente concordato nel contratto un diverso termine, comunque non superiore a 60 giorni e purché ciò sia oggettivamente giustificato dalla natura particolare del contratto o da talune sue caratteristiche.
Ora si dovrebbe poter modificare quel modus operandi per cui l’Italia ha avuto diversi richiami dall’Unione Europea per i suoi tempi lunghi di pagamento.
Nei diversi richiami ricevuti l’Italia, e il suo Codice degli Appalti, è stata ripresa per aver violato la Direttiva 2011/7/UE che impone alle autorità pubbliche di concludere i pagamenti entro e non oltre 30 giorni.
Tale direttiva è stata recepita in Italia con il D.Lgs.192/2012 ma, nonostante ciò da allora ad oggi i ritardi nei pagamenti hanno toccato anche tempi pari a 18 mesi.