E’ stata richiesta espressamente dall’art. 38 del D. Lgs. 50/2016, ed ora la qualificazione delle Centrali Uniche di Committenza sta procedendo verso la professionalizzazione di quelli che erano gli uffici Appalti. Detto così potrebbe sembrare che tutto abbia già preso la direzione giusta, ma in realtà la strada da percorrere è ancora parecchia. La nuova disciplina chiede, ad esempio, alle Stazioni Appaltanti e alle Centrali di Committenza maggiore professionalità per assicurare alla PA una esecuzione qualificata del contratto. E’ stato per questo predisposto presso l’ANAC un apposito elenco delle stazioni appaltanti qualificate, ma per definire i requisiti tecnico-organizzativi necessari per l’iscrizione nell’elenco, solo ora è arrivato lo schema il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che ora dovrà acquisire il parere della Conferenza unificata, che doveva essere emanato entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del Codice, vale a dire lo scorso luglio 2016. Questo dPCM contiene le definizioni dei requisiti tecnico organizzativi per l’iscrizione all’elenco ANAC sia per le Stazioni Appaltanti che per le Centrali di Committenza. Contiene inoltre la data in cui entrerà in vigore il nuovo sistema di qualificazione. Fino a tale data verrà applicato il regime transitorio di cui all’articolo 216, comma 10, del Codice. Quando il sistema sarà a regime è stato previsto un periodo di transizione di 18 mesi durante il quale le stazioni appaltanti, che hanno già fatto domanda di qualificazione, manterranno la capacità di espletare la propria attività. Tale periodo è esteso a ventiquattro mesi per le attuali stazioni appaltanti, che operano nel settore delle prestazioni sanitarie essenziali. Le Stazioni Appaltanti e le Centrali di Committenza che non intendono fare domanda di qualificazione dovranno invece individuare un soggetto di riferimento che, una volta qualificato, rappresenterà la funzione della Stazione Appaltante. Per quelle che saranno le nuove CUC (Centrali Uniche di Committenza) la dimensione territoriale sarà un elemento rilevante nel processo di qualificazione infatti gli ambiti definiti dal legislatore (nazionale, macroregionale, regionale o area vasta) hanno lo scopo di omogenizzare i territori al fine di ottenere delle economie di scala con evidenti vantaggi economici legati alla grandezza del mercato a cui si rivolge.