Revisione Codice degli Appalti, le proposte di ANAC e rettifiche

Nel primo anno di efficacia del codice appalti, Anac ha individuato alcune criticità (anche su segnalazione di numerosi stakeholder), che ora sono state presentate al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed alla Cabina di regia per il Codice dei contratti pubblici.
(il documento è stato modificato con nota di rettifica del 2 agosto 2024).

Le criticità, alcune delle quali già segnalate anche alla Cabina di regia, sono state inserite in una tabella e classificate sulla base dell’indicazione del ministero nell’ambito della consultazione pubblica avviata per la revisione del codice.  Sono state, quindi, individuate le proposte di emendamento che comportano modifiche sostanziali, quelle che originano da meri refusi o difetti di coordinamento e quelle che si tradurrebbero in interventi di chiarimento con finalità interpretativa. Tra gli emendamenti proposti, numerosi riguardano le disposizioni in materia di qualificazione degli esecutori di lavori pubblici di importo superiore a 150.000 euro. In tale ambito, l’Autorità svolge rilevanti funzioni di regolazione e di vigilanza e, pertanto, ha maturato una significativa esperienza e una rilevante conoscenza del mercato.

Consultazione in materia di revisione del Codice dei contratti pubblici. Contributo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione più Errata corrige

Con riferimento alla tabella pubblicata in cui sono elencate le criticità e le proposte emendative al testo del d.lgs. n.36/2013, Codice dei contratti pubblici, la riga 13 relativa alle “PROPOSTE EMENDATIVE SULLE CLAUSOLE SOCIALI E SULLA PARITÀ DI GENERE” è stata riformulata allo scopo di rendere più chiare ed efficaci le proposte ivi contenute e deve intendersi sostituita dalla Nota di errata corrige:

Indicazioni sui dati personali trasmessi alla Banca Dati Anac sui siti istituzionali

L’Anac ha predisposto un vademecum per evitare violazioni della privacy su dati personali nei provvedimenti pubblicati online. Nella Banca dati Anac è stata riscontrata una casistica di utilizzo improprio di dati personali soprattutto nell’ambito sociosanitario. Per questo l’Autorità ha raccomandato a tutte le stazioni appaltanti particolare attenzione al tema, proponendo anche cinque consigli e indicazioni da seguire rispetto alla pubblicazione online di atti. Sono state prese anche misure cautelative di oscuramento dei dati a fronte di evidenze o segnalazioni, possibili anche tramite un apposito modello. Il richiamo dell’Autorità è volto a non diffondere dati personali quando si pubblicano le procedure di affidamento. La criticità riguarda, in particolare gli affidamenti relativi a servizi sociosanitari, tra cui servizi assistenziali e di supporto alla persona e alla famiglia, con diffusione dei dati cosiddetti sensibili, ossia idonei a rivelare lo stato di salute nonché situazioni di disagio economico-sociale degli interessati. Informazioni, che invece sono strettamente riservate e caratterizzate da tutele di maggior rigore e più ampie garanzie a protezione dei diritti degli interessati. Per evitare il ripetersi della problematica segnalata, che dà luogo ad una violazione della normativa in materia di protezione dei dati personali, con conseguenti responsabilità in capo all’autore della diffusione e all’Amministrazione, l’Autorità ha fornito alcuni consigli e indicazioni alle Amministrazioni e a tutti i soggetti coinvolti.

Fonte ANAC

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