Tornano le clausole sociali nel Codice degli appalti

Nuove garanzie per i lavoratori che passano da un’azienda ad un’altra.

E’ stato approvato, dall’ VIII commissione Ambiente della Camera, un emendamento che va a modificare il testo del disegno di legge sugli appalti pubblici. Ora non sarà più una scelta delle stazioni appaltanti, quella di inserire formule a tutela di chi dovrà garantire i servizi ad alta intensità di manodopera facendo così rispettare quegli standard che fino a oggi anche i sindacati faticavano a far rispettare perfino negli appalti pubblici.

Nella delega viene previsto che con le clausole sociali possono essere indicati, come requisiti necessari o premiali dell’offerta, tutta una serie di requisiti finalizzati a promuovere la stabilità occupazionale, le pari opportunità generazionali e di genere nonché l’applicazione dei contratti collettivi ed infine, ma non in ordine d’importanza la promozione del ricorso a forniture da Paesi terzi in quantità non maggioritaria rispetto al valore totale dei prodotti.

Il nuovo emendamento va a modificare una situazione in cui le stazioni appaltanti avrebbero potuto decidere in autonomia se inserire o meno questo strumento di tutela occupazionale.

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