Il Decreto legislativo n. 179 del 26 agosto 2016, che modifica e integra il Decreto legislativo n. 82/2005, è ormai in vigore declinando così di fatto il nuovo Codice dell’amministrazione digitale (Cad). Il nuovo Cad, che si pone l’obiettivo di rendere più efficace la pubblica amministrazione avviando alla conclusione quel processo di digitalizzazione iniziato 10 anni fa, rientra nel programma di riforma della P.A del Governo Renzi. Il testo, ora in vigore, presenta alcune modifiche rispetto a quello approvato in via preliminare, ma non si discosta da quelli che sin dall’inizio sono stati i suoi punti fondamentali: il perfezionamento del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e il programma “digital first”. Lo SPID comporterà la creazione di un domicilio e di un’identità digitali che permetteranno a cittadini e imprese di dialogare con la pubblica amministrazione abbattendo tempi e costi, mentre con Il “digital first” la pubblica amministrazione garantisce il passaggio in digitale di tutti i procedimenti amministrativi cartacei, al fine di permettere ai cittadini di entrare in contatto con le amministrazioni anche via web. A breve la Presidenza del Consiglio nominerà un commissario dell’Agenda digitale, che resterà in carica tre anni, con il compito di vigilare sull’avanzamento del progetto. A tal fine potrà usufruire della collaborazione di quattro esperti, membri di una Conferenza permanente per l’innovazione tecnologica e di una banca dati degli obiettivi e degli indicatori di performance delle pubbliche amministrazioni curata dall’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid).
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