Profondo rosso per i farmaci ospedalieri: il buco ammonta a oltre 1,3 miliardi nei primi otto mesi dell’anno appena trascorso, attestandosi a quota 4,01 miliardi contro i 2,68 di budget. In pratica più del 50% in più. Sono i dati -impietosi- dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), che illustrano, inoltre, come dappertutto (eccetto Trento) il tetto di spesa -fissato al 3,5% per i farmaci ospedalieri- sia stato sforato, con una media nazionale del 5,2%. Se si analizzano i dati regione per regione (e province autonome) nel periodo gennaio-agosto 2015, si osserva come sia la Toscana la regione con il disavanzo in proporzione più alto (6,7%), con 156,6 milioni, mentre la prima posizione in termini di disavanzo assoluto va alla Lombardia (202,4 milioni), che però sfora il budget di “soli” 5 punti percentuali. Le altre “maglie nere” del disavanzo spettano a Sardegna (57,7 mio, 6,3%), Puglia (113,3 mio, 5,7%) e Liguria (43,4 mio, 5,6%). Ma le altre seguono a ruota: ben 8 regioni (Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Basilicata, Emilia Romagna, Campania, Lombardia) superano il 5%. Al di sotto di questa soglia, ma di pochissimo, sono Sicilia, Molise, Calabria, Piemonte, Veneto. La provincia di Bolzano è a 4,7 (7,8 milioni di disavanzo), e la Val D’Aosta è la più “brava” tra le regioni, con un 4% tondo (0,8 milioni). L’unica a stare nei parametri fissati dal budget è la provincia di Trento, “salva” per un soffio con 3,4%, un decimo sotto l’asticella (che si traduce in un -0,7%). Ricordiamo che il ripiano del disavanzo sulla spesa farmaceutica grava per una metà sulle Regioni e per la restante parte sulle aziende produttrici: una situazione da molte parti considerata ormai insostenibile.