Si è svolto lo scorso 9 marzo, in un clima cordiale e costruttivo, l’incontro-confronto a Palazzo Chigi fra le organizzazioni sindacali mediche, veterinarie e della dirigenza sanitaria, e i rappresentanti dell’Esecutivo. Ecco quanto emerso, stando al comunicato congiunto diramato subito dopo dalle parti: «Il confronto – coordinato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, affiancato dai ministri della Salute Beatrice Lorenzin e per la Semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia e dal segretario generale di palazzo Chigi Paolo Aquilanti – ha visto le parti condividere l’impegno a formulare una progettualità nazionale che, pur nel rispetto del ruolo delle Regioni, metta la Sanità tra le priorità della propria agenda. Nel corso della discussione, il Governo ha ribadito l’esigenza di mantenere, all’interno di un percorso di cambiamento e di efficienza, la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, nel rispetto dei principi di universalità, solidarietà ed equità, confermando i livelli di finanziamento già disposti e promuovendo, con la collaborazione dei medici, una maggiore appropriatezza sia organizzativa che clinica, al fine di garantire su tutto il territorio nazionale – in modo omogeneo – un’effettiva erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, e una efficace ed efficiente allocazione delle risorse disponibili.
Si è quindi convenuto di affrontare, nell’ambito di Tavoli dedicati, i seguenti argomenti:
1) Valorizzazione della professione medica, riconoscendole il ruolo centrale nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti, nonché nella governance delle strutture sanitarie, ospedaliere e di medicina territoriale, assicurando l’autonomia tecnico-professionale e la correlata responsabilità
2) Coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali – con le Regioni, i Ministeri della Salute, dell’Istruzione, università e ricerca e dell’economia e delle finanze – nella stesura, relativamente all’attuazione del Patto della salute 2014/16, dell’art. 22, per ciò che riguarda gli sviluppi professionali di carriera, la valorizzazione delle risorse umane, i rapporti con le altre professioni sanitarie
3) Definizione delle tipologie di contratti flessibili compatibili con l’attività sanitaria all’interno della P.A., in coerenza con la disciplina UE di riferimento; percorsi di stabilizzazione graduale del personale precario; regolamentazione dei fenomeni di esternalizzazione delle attività sanitarie da parte delle strutture ospedaliere; verifica del tetto di spesa per il personale
4) Riforma del sistema di formazione, pre e post laurea, dei medici e dei dirigenti sanitari, in sinergia con il Miur e il ministero della Salute
5) Avvio con la vigilanza dei ministeri competenti, previa definizione delle aree contrattuali e dell’atto di indirizzo, delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e dell’accordo collettivo nazionale, quali strumenti di governo e innovazione del sistema sanitario
6) Verifica con le Regioni e col Mef in sede di Conferenza Unificata dell’ambito applicativo del comma 236 della legge di stabilità 2016».