Il termine decorre dalla richiesta di indennizzo. E’ quanto stabilisce la recente ordinanza 26115/18.
Importante ordinanza della Corte di Cassazione relativa alla questione del sangue infetto: Con atto di citazione notificato nel 2005 una consumatrice aveva convenuto va davanti al Tribunale di Bologna il Ministero della Salute per ivi sentirlo condannare al risarcimento di tutti i danni da lei patiti per avere contratto l’epatite C a seguito di una terapia trasfusionale effettuata presso la Clinica Ostetrica e Ginecologica degli Ospedali Riuniti di Parma nel 1974 a causa di un’emorragia post partum.
Dal tribunale all’appello
Il Tribunale con sentenza n. 2197/08 aveva, peraltro, rigettato proposta dall’attrice, condannandola al pagamento delle spese di lite. Avverso tale pronuncia la stessa aveva proposto appello con atto del 13.7.09, ma la Corte d’appello di Bologna con sentenza n. 2324/16 aveva respinto il gravame e condannato l’appellante alla rifusione delle spese di lite. Il motivo del rigetto della domanda era costituito dall’intervenuta prescrizione, per essere decorsi più di dieci anni da quando la danneggiata avrebbe avuto contezza del danno, ossia dal settembre 1996.
La pronuncia della Cassazione
Con ordinanza n. 26115 del 18 ottobre scorso la Corte di Cassazione ha ribaltato il giudizio, stabilendo che il termine decennale decorre da quando il danneggiato ha presentato la richiesta di indennizzo secondo le prescrizioni della l. n. 210/92. Richiesta che nel caso nostro era stata fatta in epoca successiva al 1995, di modo che la notifica della citazione era intervenuta prima del decorso del decennio.. La Corte, essendo giudice di legittimità e non potendo provvedere nel merito, non ha ovviamente condannato il Ministero, ma ha immesso gli atti alla Corte d’appello di Bologna perché provveda al risarcimento.
Konsumer: sentenza che riguarda centinaia di persone
“Ci sono centinaia di persone che, alla luce anche di questa Sentenza della Corte di Cassazione, potranno ora ottenere giustizia, si tratta di una notevole opportunità ma anche di vera giustizia per coloro che hanno subito un danno alla propria salute.” – ha dichiarato l’avvocato Giovanni Franchi, legale della signora ed esponente di Konsumer, associazione per la difesa dei diritti dei consumatori, dell’ambiente e della salute.