E se si tenesse a battesimo un “Piano 4.0” anche per la sanità, come è stato fatto, con ottimo successo, per il settore produttivo? E’ l’idea lanciata da Roberto Setola, Direttore del Laboratorio Sistemi Complessi e Sicurezza dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, sulle colonne di Sanità 24 (5 luglio 2018).
Verso una medicina personalizzata, grazie al digitale
La sfida della digitalizzazione –ricorda- sta toccando profondamente anche il settore sanitario, dall’industria farmaceutica fino all’ospedale. Una rivoluzione che porterà un vero e proprio “rinascimento” grazie a tecnologie quali Internet of Things, Intelligenza artificiale e blockchain che trasformeranno la medicina attuale in una vera medicina personalizzata.
Il farmaco? Sempre più e-product
Parlare oggi di Pharma 4.0 significa aver preso coscienza che il farmaco è, e sarà sempre di più, un e-product, ovvero un prodotto materiale (il medicinale) la cui fruizione è però legata alla presenza di un insieme di informazioni (dati) la cui quantità e rilevanza sarà sempre maggiore. Questi dati consentiranno non solo di aumentare la garanzia di qualità del prodotto sempre più personalizzato verso il singolo paziente, ma sapranno migliorare l’efficacia e l’efficienza del processo produttivo dando vita a una riduzione generalizzata dei costi, senza le temute conseguenze sul fronte occupazionale.
Una rivoluzione già incominciata
Oggi l’industria farmaceutica italiana è un settore in crescita e, come evidenziato dall’ultimo rapporto di Farmindustria, è estremamente sensibile e attenta al suo “futuro digitale”: quasi il 94 % delle imprese del settore ha adottato o pensa di adottare nei prossimi 3 anni i paradigmi della rivoluzione 4.0, a partire dai sistemi di gestione integrata della produzione. Nel 2016 gli investimenti annui del settore sono stati di 2,7 miliardi (di cui oltre 1,5 miliardi in R&S), ovvero quasi il 10% del fatturato. Investimenti che hanno consentito nel periodo 2010-2017 una crescita della produzione del 21% (a fronte di una contrazione del 3% registrato dall’industria manifatturiera italiana nel medesimo periodo) con un raddoppio della quota di export nell’ultimo decennio e acquisendo una quota del 25% dell’intero mercato europeo. Sul fronte del lavoro poi, negli ultimi 3 anni l’occupazione nel settore è cresciuta del 5% con circa 3.000 addetti in più soprattutto nella Ricerca & Sviluppo (che attualmente conta oltre 6.200 addetti pari a circa il 10%). Insomma, la rivoluzione della sanità digitale è già iniziata.
Link Università Campus Biomedico – Roma