Il 25 ottobre scorso, a Roma, si è tenuto il 6° Healthcare Summit del Gruppo Sole 24 Ore. Titolo dell’evento “L’evoluzione del servizio sanitario tra efficienza e innovazione”: in altre parole, come garantire un futuro stabile e sicuro al servizio sanitario nazionale, che vive in questi anni un’innegabile crisi da “affaticamento” e scarsità di risorse.
Fra governance e innovazione
La parola d’ordine del 6° Healthcare Summit , manco a dirlo, è stata proprio “innovazione”, insieme a “governance”: i due ingredienti che, secondo tutti gli intervenuti, riusciranno a salvare le sorti del Ssn. Impensabile a costo zero.
Le cifre del Ssn
Ed ecco allora che si è iniziato a ragionare di cifre: a partire dai 113 miliardi e passa che costituiscono l’importo effettivo del Fondo Sanitario Nazionale previsto per il prossimo anno; per continuare con 30 miliardi, il valore della produzione farmaceutica in Italia stando agli ultimi dati Farmindustria.
Il valore del biomedicale
E ancora: 7 sono i miliardi del valore del mercato delle imprese del biomedicale verso il Ssn, a cui se ne aggiungono 4 fatturati verso privati. E parliamo di tagli: che dire dei 10 miliardi e mezzo cumulati al fabbisogno sanitario in forma di contributo alla finanza pubblica fra 2014 e 2018, e certificati dalla Corte dei Conti? Ora una percentuale: 6,3%, vale a dire il rapporto fra spesa sanitaria e Pil nel 2020 (vedi nota aggiornamento Def).
Appalti, ora stop al ribasso
Un valore al di sotto, seppur di poco, della soglia Oms, fissata al 6,5%. Eppure i dati dicono che gli investimenti in sanità generano benessere, ricchezza e occupazione. Dito puntato anche sugli appalti al massimo ribasso, che inchiodano il sistema e ostacolano la personalizzazione delle cure e la qualità.