Ti ammali in ospedale? Devi provarlo

Il paziente che dichiara di aver contratto una nuova patologia o infortunio mentre si trovava negli spazi ospedalieri, per ottenere il risarcimento “da responsabilità medica” del danno è tenuto a provare di essere entrato nella struttura senza la malattia denunciata. In poche parole, l’onere di prova, in caso di patologie contratte in ospedale, spetta al paziente stesso: in caso contrario, niente indennizzo.

Così si è espressa la Cassazione, sez. III Civile, nell’Ordinanza n. 12490/17 emessa lo scorso 18 maggio (udienza del 26 aprile). Per Piazza Cavour, infatti, l’onere di dimostrare l’esistenza del nesso causale fra la condotta dei medici e il danno di cui si chiede conto è in capo all’attore (cioè al paziente che fa causa). Nel caso in esame, si tratta di una paziente che lamentava una spalla fratturata dopo essere stata ricoverata in ospedale per convulsioni. E a cui la Cassazione ha “dato torto”: “Incombe alla parte attrice dimostrare che le condizioni del paziente fossero integre dal punto di vista osseo al momento dell’ingresso nella struttura e che le fratture siano imputabili alla condotta dell’esercente la professione sanitaria nell’ambito della struttura ospedaliera”, si legge nella sentenza. Insomma, era possibile che al momento del ricovero le fratture fossero già presenti, tantopiù che, come è noto, chi soffre di crisi convulsive è facilmente soggetto a fratture.

Link sentenza.pdf

 

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