“L’IA sta arrivando anche negli appalti pubblici ma è difficile immaginare che possa gestire un processo di approvvigionamento del settore sanitario. E’ più facile pensare un suo impiego nelle attività di verifica della documentazione, degli operatori economici, o magari dei requisiti di partecipazione. In queste fasi l’uso dell’intelligenza Artificiale potrebbe sicuramente rivelarsi utile perché in grado di velocizzare le procedure. Altra cosa sono invece le decisioni che devono esser prese che, a mio avviso, devono restare un’esclusiva delle persone reali” a dirlo è Adriano Leli Presidente della FARE (Federazione delle Associazioni degli Economi e Provveditori della Sanità) che ha poi aggiunto:
“L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il settore sanitario, apportando innovazioni straordinarie che stanno trasformando la diagnosi, il trattamento e la gestione delle malattie. Le tecnologie basate sull’IA stanno aprendo nuove possibilità per migliorare l’efficienza, la precisione e l’accesso ai servizi sanitari, offrendo nuove speranze per pazienti e operatori sanitari in tutto il mondo, ma torno a ripetere anche alla luce della mia esperienza professionale, per gli approvvigionamenti in sanità l’intelligenza umana resta, e a mio avviso deve rimanere, insostituibile”.
“E’ bene pertanto, ha concluso il Presidente Leli, procedere nell’impegno di innovare il settore sanitario anche con tecnologia all’avanguardia basate sull’IA per migliorare la qualità dell’assistenza che si offre ai pazienti ma è fondamentale mantenere la lucidità nel saper discernere dove l’intelligenza umana, almeno fino ad oggi, resta insostituibile”.
Dott.ssa Enza Colagrosso
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