Al via a Milano il XXI Congresso Nazionale FARE

La F.A.R.E. (Federazione degli Economi e Provveditori della sanità) celebra il suo XXI Congresso a Milano.

Dopo mille incertezze, l’evento si svolge in presenza e i lavori saranno svolti sul tema: Una nuova visione per il Procurement pubblico della sanità: le esperienze maturate nella crisi per immaginare un futuro diverso. Il presidente della Federazione, Salvatore Torrisi, che abbiamo raggiunto ancor prima che si accendessero le luci dell’evento, nel parlarci del tema dell’incontro e dell’importanza di rileggere insieme l’esperienza fatta dai buyer della sanità durante la pandemia ha voluto porre l’accento sul fatto che quanto vissuto dovrà metterci nella condizione, da ora in poi: “(..) di essere sempre pronti di fronte a qualsiasi emergenza. Credo per questo che sia giusto iniziare, sin da subito, a progettare e realizzare un potenziamento della medicina territoriale, ma anche delle strutture ospedaliere che devono poter mantenere sempre attive aree dedicate alle emergenze. L’esperienza che abbiamo vissuto ci ha chiesto di avere, da ora in poi, sempre disponibile una Cabina di regia su cui poter contare in caso di bisogno, capace di esprimere chiaramente e fortemente il suo potere decisionale. Non lasciamo che l’esperienza fatta, insieme al dolore e alla morte di tanti scorra, lasciandoci di nuovo impreparati, di fronte a eventuali nuove emergenze o catastrofi”.

I Provveditori della sanità, continua poi a spiegarci Torrisi, sono reduci da giorni e giorni in cui il loro lavoro si è svolto in un cotesto di continuo allerta, H24, che li ha visti impegnati, nella ricerca affannosa prima dei Dispositivi Personali e poi di tutto ciò che potesse garantire un’azione medica adeguata. Sì, perché nei giorni più cupi della pandemia da Covid 19, se medici e infermieri hanno dovuto mettere in gioco la loro stessa vita (e ne sono morti tanti) pur di cercare di dare una pronta risposta medica ad una richiesta di cure che ogni giorno diventava più pressante, subito dietro a loro abbiamo lavorato noi, i professionisti degli acquisti, impegnati a far arrivare, nel minor tempo possibile, dispositivi e tutto ciò che veniva richiesto, affinché l’intervento medico fosse efficiente ed efficace. “Mi lasci fare una considerazione, ha aggiunto poi il presidente della F.A.R.E., soltanto chi, nei giorni della pandemia, ha dovuto lottare nella ricerca di materiali spesso introvabili su un mercato impazzito che dettava prezzi improponibili, può capire il gravosissimo impegno portato avanti dai Provveditori della sanità che, nonostante tuto hanno permesso che l’intera macchina sanitaria non si fermasse mai”. E il rischio di un blocco totale lo abbiamo sfiorato e risfiorato, continua a spiegarci Salvatore Torrisi, visto che a rispondere alle esigenze di un’emergenza era un settore, quello degli acquisti sanitari appunto, reduce da anni di tagli lineari e con una filiera ormai quasi completamente smantellata da politiche che hanno visto nella centralizzazione l’unica vera risposta al ridimensionamento della spesa sanitaria. Per non parlare poi delle scorte, che prima del Covid erano spesso viste come un inutile aggravio sui bilanci.

Nei giorni in cui il nostro Paese si è fermato, i magazzini vuoti hanno rappresentato un vero dramma, nel dramma, perché le riserve ci avrebbero permesso di affrontare la prima fase dell’emergenza con uno spirito diverso.  “Durante il tempo della pandemia da Covid 19, aggiunge ancora Torrisi, è apparso però chiaro come inefficienze, e un sistema di approvvigionamenti ingessato da troppa burocrazia e dalla spasmodica ricerca del risparmio, hanno rappresentato un fermo a quella che avrebbe dovuto essere un’azione rapida capace di dare velocemente risposta all’emergenza. Oggi, non mi sento di esagerare, nell’affermare che l’unico vero “olio” a questo motore è stata la nostra azione, quella cioè dei Provveditori della sanità”.

Nel Concludere il Presidente della F. A.R.E. ha detto che ormai sono tante le voci, che da più parti, iniziano a lanciare la richiesta di rivedere le politiche degli approvvigionamenti auspicando di cercare un equilibrio diverso tra la professionalità, che possono esprimere i Provveditori, e gli acquisti centralizzati che ormai, dati alla mano, hanno dimostrato di non essere la panacea tanto decantata per la razionalizzazione degli acquisti.

 

 

 

Condividi