Angelo Aliquò – D.G. ASP di Ragusa – Salvatore Torrisi – D.A. Asp di Ragusa
Il processo di innovazione digitale è stato negli anni caratterizzato da una lenta realizzazione finché la pandemia non ci ha imposto una improvvisa accelerazione.
Fino al 2020 il cambiamento digitale del sistema sanitario sembrava aver superato le nostre capacità di saperlo usare, di essere adeguati a nutrirlo di dati utili alla conoscenza, alla sua crescita e al suo utilizzo. In Italia ci sono 21 sistemi regionali e altrettanti fascicoli elettronici, ma quanti medici ne conoscono il significato? Quanti li utilizzano?
Quanti cittadini sanno di averli a disposizione e sanno come accedervi e utilizzarli? Di fatto l’argomento rappresentava una priorità concreta solo per una parte non significativa del Paese con un volume marginale di dati raccolti nonostante la capacità di produrne e la possibilità di utilizzarli per migliorare l’offerta di salute alla popolazione.
A volte abbiamo continuato ad usare tecnologie antiche e superate, nonostante si fosse in grado di averne altre di buona qualità. Attraverso i sistemi informativi il nostro Paese avrebbe avuto da anni la possibilità di attuare la trasformazione del SSN e ottimizzare la qualità e la quantità delle prestazioni.
Grazie al patrimonio rappresentato da un immenso “giacimento di dati” del servizio sanitario delle regioni, si era già in grado di aumentare la conoscenza, di guidare la trasformazione aumentando qualità e quantità e attivando percorsi e meccanismi di intelligenza artificiale e di machine learning.
Avremmo avuto la possibilità di dare risposte vitali al nostro Paese e alle specifiche esigenze di salute. Saremmo stati da tempo in grado di offrire servizi sanitari scalabili in funzione della crescita e dell’invecchiamento della popolazione, di offrire una sorveglianza sanitaria proattiva per controllare tempestivamente le emergenze pandemiche, di differenziare la comunità di pazienti stratificando il rischio di malattia e di supportare il processo di tutti i decisori, della politica dei manager dei medici, dei cittadini stessi. Non lo abbiamo fatto, siamo stati lenti, fino a quando abbiamo conosciuto la pandemia.
Oggi l’Europa ci ha messo a disposizione enormi risorse finanziarie per cercare di recuperare i ritardi, per accompagnarci verso il futuro se sapremo fare buona strategia, analisi e utilizzo delle criticità in chiave di miglioramento e cambiamento.
Tutti gli ambiti di intervento individuati dall’Europa per gli stati membri e per l’Italia si basano sul digitale. Gli interventi previsti hanno il presupposto di creare strutture che garantiscono al cittadino l’accesso alle migliori strategie di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Il risultato finale è un’“autostrada digitale” da percorrere necessariamente.
L’architettura dello strumento digitale è tale per cui sia funzionale a tutti i livelli, e consenta sulla base delle specifiche progettualità, di:
– Rendere più facile l’accesso del cittadino alle cure, strutturando efficacemente il Portale del cittadino;
– Semplificare e migliorare il processo di prenotazione online (SovraCUP);
– Rendere disponibili le informazioni mediche dei pazienti al sistema sanitario opportunamente abilitato, ovunque il paziente si trovi attraverso la Cartella ClinicaElettronica e Fascicolo SanitarioElettronico;
– Implementare l’utilizzo di “App” per aiutare le persone a gestire la propria salute, soprattutto per i malati cronici;
– Sviluppare i percorsi di cura attraverso la telemedicina.
In sostanza, il sistema sanitario e, più in particolare, l’assistenza medica oggi richiede una sempre maggiore diffusione delle informazioni sanitarie in formato digitale, senza le quali non potremo guardare al futuro.
Innovazione digitale: l’esperienza dell’ASP di Ragusa
L’ASP di Ragusa ha avviato un processo di trasformazione digitale globale comprendente tutti i servizi erogati dall’Azienda sia a livello ospedaliero che territoriale, con l’obiettivo finale di rendere il percorso di cura del cittadino/ utente il più agevole e sicuro possibile nel rispetto del trattamento dei dati sanitari e al passo con l’evoluzione digitale in materia di conservazione e utilizzo degli stessi.
L’ASP, come tutte le pubbliche amministrazioni, non è una Organizzazione «nativa digitale» ed è per questo che l’avvio e lo sviluppo del processo di trasformazione ha richiesto un approccio sistemico complesso in termini di impatto ed efficacia del cambiamento sia a livello individuale che di sistema. In particolare, l’attuazione del cambiamento a livello individuale ha rappresentato, e tuttora rappresenta, la sfida più impegnativa che implica una leadership forte e presente unitamente a strategie di comunicazione e motivazione altamente efficaci.
A livello di sistema, la logica di sviluppo dei singoli interventi ha tenuto conto di criteri di:
– integrazione territorio-ospedale;
– accessibilità ai servizi da parte dell’utenza;
– agevolazione dei percorsi di cura;
– connessione dei servizi intraospedalieri;
– presa in carico globale del cittadino/utente.
La visione di insieme del processo di trasformazione digitale dell’ASP di Ragusa è rappresentata dalla “Connected Care”, un ecosistema di strumenti digitali integrati in funzione di flussi e servizi. Il cittadino/utente è facilitato nell’accesso alle cure e nella soddisfazione del proprio bisogno di salute perché può usufruire di un sistema unico di prenotazione per le prestazioni sanitarie, per le valutazioni necessarie e l’allocazione nei vari setting territoriali e
per la prescrizione di specifici presidi. Può inoltre ridurre gli accessi agli ambulatori del territorio e ospedalieri per le visite specialistiche in quanto è offerto loro il servizio di televisita, telemonitoraggio e teleriabilitazione. L’operatore sanitario è direttamente coinvolto e agevolato nello svolgimento del suo lavoro perché ha strumenti quali la cartella clinica elettronica, a garanzia sia del corretto svolgimento dei processi di cura, che di tutela del dato sanitario per il paziente e per l’operatore.
Lo strumento del teleconsulto permette inoltre agli operatori sanitari la valutazione collegiale di eventuali casi clinici con visione contestuale della documentazione sanitaria ivi comprese le immagini provenienti da qualsiasi macchinario presente in Azienda.
In tale contesto, l’impostazione tradizionale dei percorsi di diagnosi e terapia per patologia è rivisitata in logica digitale al fine di consentire l’utilizzo ottimale degli strumenti innovativi acquisiti dal sistema aziendale, quali le applicazioni per il telemonitoraggio e la possibilità di seguire i pazienti in visite di controllo ordinarie in modalità di televisita.
Un criterio portante a garanzia dell’ottimale cambiamento digitale del sistema di cura è la perfetta integrazione dei contenuti e dei sistemi da parte di utilizzatori, utenti, strumenti e servizi. Questo implica un allineamento perfettamente sinergico tra le competenze e le figure professionali in lavoro di squadra scandito da una metodologia di scambio di informazioni e comunicazione trasversale finalizzato alla realizzazione di un prodotto che sia supportato dalla tecnologia adeguata e dai servizi informativi adeguati, funzionali e fruibili in modo bidirezionale dagli operatori sanitari e dagli utenti ciascuno per la sua componente di utilizzo. Una componente di grande rilievo per la realizzazione del sistema globale della Connected Care è quindi la telemedicina declinata nelle modalità di televisita e teleriabilitazione, teleconsulto e telemonitoraggio che si avvale anche di applicazioni riconosciute come presidi medici.
Tale visione implica la definizione in primis, di una strategia per l’armonizzazione delle iniziative in corso, affinché siano coerenti con il paradigma della Connected Care e possano essere adeguatamente supportate dal punto di vista dell’architettura tecnologica. La portata del nuovo paradigma è tale per cui diventa importante per l’attuale vertice strategico definire e garantire pienamente questo percorso e portarlo a termine con un primo gruppo significativo di Servizi Digitali per il cittadino entro il mese di maggio 2022, data della conclusione del proprio mandato. In particolare sono state avviate, le attività di televisita in ambito cardiologico e neurologico per quanto concerne le visite di follow up nel setting ambulatoriale (ed è conclusa la fase pilota di sperimentazione). E’ in atto il perfezionamento delle visite di genetica medica, attualmente svolte da remoto, da strutturare pienante nella piattaforma propria della televisita.
Il telemonitoraggio invece è disegnato attualmente per i pazienti con scompenso cardiaco e per la gravidanza fisiologica e si svilupperà anche grazie all’utilizzo di apposite App. La telemedicina per la direzione strategica dell’ASP è un motore per la nuova sanità, e la leva digitale è lo strumento principale affinché ciò avvenga.
Gli obiettivi della realizzazione della Connected Care attraverso i suoi componenti – la telemedicina è uno dei principali – sono finalizzati a creare un sistema informativo capace di predire l’evoluzione del bisogno di salute e consentire la riprogettazione dell’offerta socio-sanitaria, ma prima ancora finalizzato a rendere tangibile e migliorare l’accessibilità e la fruibilità dei servizi socio sanitari per l’utenza. Attraverso l’implementazione dei servizi di digitalizzazione, condivisi con la cittadinanza (è importante l’alfabetizzazione digitale dei cittadini per l’accesso ai servizi di prevenzione e cura) si potrà ottenere una sanità più “accessibile e affidabile” che possa farsi carico dei bisogni della persona dal momento di accesso alle cure fino alla guarigione o nel percorso della cronicità.
Sarà anche necessario che il sistema possa essere facilmente accessibile e condiviso tra i professionisti per potere offrire ogni informazione e ogni connessione relativa all’assistenza sanitaria che si possa esprimere a pieno nella completa integrazione ai servizi socio-sanitari. I suddetti obiettivi, sinteticamente descritti, sono utilizzati come base per la definizione dei KPI (indicatori delle prestazioni) atti a misurare l’andamento del progetto Connected Care ed i risultati degli interventi. Connected Care è un progetto ambizioso di cui la Telemedicina è un elemento portante ma è anche esteso ai servizi sanitari e socio-sanitari, PUA e COT, e ai percorsi di cura tra ospedale e territorio (PDTA) e richiede una strategia per l’armonizzazione delle iniziative in corso affinché siano coerenti alla visione (processi e tecnologia). Gli obiettivi che l’ASP di Ragusa intende perseguire con la realizzazione del progetto Connected Care puntano al completamento dei primi servizi integrati di telemedicina, per poi in futuro promuovere l’attivazione del Population Health Management (PHM) e disporre degli strumenti informativi per la predizione dello stato di salute della popolazione nel bacino d’utenza dell’ASP al fine di effettuare attività di programmazione della prevenzione e della rimodulazione della risposta ai fabbisogni di salute della popolazione. Un processo non semplice ma che deve fondarsi anche su un rinnovamento di natura organizzativa alimentato dalla disponibilità dell’informazione corretta ed aggiornata e dalla adozione di una interoperabilità di sistema sempre più efficace.
Tratto dal n. 3-4/2022 di TEME