Il Consiglio dei Ministri n. 101 del 22 ottobre ha approvato lo schema di decreto legislativo di modifica del Codice Appalti (D.Lgs. n. 36/2023) frutto della consultazione promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e a cui hanno partecipato, da luglio scorso, 94 stakeholders, (77 operatori privati e 17 soggetti pubblici), che hanno presentato circa 630 contributi. Tale decreto intende semplificare e razionalizzare l’attuale quadro normativo proponendo soluzioni alle criticità emerse durante quest’anno di applicazione del codice e alle richieste di modifica da parte dell’Unione Europea. Il provvedimento – modifica 78 articoli, ne aggiunge 3 e prevede l’inserimento di 3 nuovi allegati – e interviene nei seguenti ambiti:
Equo compenso, applicazione di un unico CCNL nei bandi di gara, revisione prezzi ed equilibrio contrattuale, incentivi ai dirigenti RUP, disciplina dei consorzi, PMI, finanza di progetto, garanzie fideiussorie, misure per velocizzare l’esecuzione dei contratti, CCT (Collegio Consultivo Tecnico), innalzamento della soglia per l’obbligo del BIM, qualificazione delle stazioni appaltanti.
Vediamoli singolarmente:
- Equo compenso: vengono introdotti due meccanismi per garantire i principi dell’equo compenso al settore dei contratti pubblici;
- Unico CCNL: è confermata l’applicazione di un unico contratto collettivo di lavoro nel bando di gara;
- Revisione prezzi: si chiarisce il rapporto tra revisione prezzi e principio dell’equilibrio contrattuale; si introduce inoltre un nuovo allegato per attuare le clausole di revisione dei prezzi sia nel settore lavori che nel settore servizi e forniture in maniera omogenea;
- Incentivi ai dirigenti RUP: esteso l’incentivo tecnico anche ai dirigenti responsabili del procedimento (RUP);
- Consorzi: razionalizzata la disciplina dei consorzi per evitare distorsioni nelle gare;
- PMI: introdotte misure per facilitare la partecipazione delle PMI;
- Finanza di progetto: mantenuta la prelazione per il promotore;
- Garanzie fideiussorie: semplificate le procedure per agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese;
- Esecuzione contratti: rafforzate le premialità e le penali per accelerare l’esecuzione delle opere;
- CCT (Collegio Consultivo Tecnico): promosso come strumento di prevenzione delle controversie;
- Progettazione digitale: innalzata la soglia da 1 mln a 2 mln di euro per la progettazione in modalità digitale, obbligatoria dall’1 gennaio 2025;
- Qualificazione delle stazioni appaltanti: si apre il sistema di qualificazione, con incentivi alla qualificazione dei soggetti oggi non qualificati.