Aumentano notevolmente gli appalti per le forniture in particolare in ambito sanitario: è quanto emerge dal rapporto sul mercato dei contratti pubblici dell’Anac relativo al primo quadrimestre del 2022 redatto sulla base dei dati contenuti nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici dell’Autorità.
Rispetto al quadrimestre precedente, il primo quadrimestre del 2022 è caratterizzato da un aumento delle forniture, a livello di importo, di circa il 40% (forniture che rappresentano circa il 51% dei circa 84,5 miliardi complessivi) ed una diminuzione dei lavori di circa 33% (lavori che rappresentano circa il 15,4% dei circa 84,5 miliardi complessivi). L’aumento delle forniture è dipeso in gran parte da un importante bando multi-lotto della Centrale di Committenza della Regione Lombardia, Azienda Regionale per l’Innovazione e Acquisti (ARIA SPA), con un bando di oltre 6,3 miliardi di euro in cui è stata considerata l’opzione del rinnovo e l’aumento del quinto d’obbligo per un totale di circa 14,7 miliardi di euro. Mentre la flessione dei lavori è dipesa in gran parte da una diminuzione degli appalti nel settore servizi di interesse generale (elettricità, gas, trasporti, telecomunicazioni, servizi postali, gestione rifiuti, approvvigionamento idrico ecc.). In termini di numeri si ha diminuzione rispetto al quadrimestre precedente, nei settori lavori e servizi, che diminuiscono rispettivamente del 45,6% e del 13,6% e un aumento delle forniture del 12,5%.
L’analisi comparata per procedura di scelta del contraente mostra un significativo incremento, in termini di importo, per le procedure aperte nei settori ordinari e speciali (rispettivamente del 68,5% e 113,1%), una diminuzione delle procedure ristrette in particolare nei settori ordinari (-71,5%) nonché una flessione degli affidamenti diretti in particolare nei settori ordinari (-52,5%) e delle procedure negoziate senza bando in particolare nei settori speciali (-82,9%). A livello di numerosità si registra una flessione delle procedure ristrette in entrambi i settori ordinari e speciali (rispettivamente del -21,0% e -37,0%) e un aumento degli affidamenti diretti, sempre in entrambi i settori ordinari e speciali (rispettivamente del 18,8% e del 19,1%).