Più volte siamo tornati sullo spinoso tema della corruzione in sanità, e la stessa Anac, nella sua relazione sull’anno 2016, ha “messo il dito nella piaga”. A confermare la concretezza –e la dimensione internazionale- del rischio è ora anche l’Ehfcn, European Healthcare Fraud & Corruption Network, che ha recentemente presentato, davanti a 50 delegati di 14 paesi europei, il suo ultimo Report condotto su 9 paesi: oltre all’Italia troviamo Belgio, Francia, Regno Unito, Polonia, Portogallo, Olanda, Lituania, Slovenia. Alla base del Rapporto c’è la constatazione che la corruzione e la frode in Sanità sono argomenti seri e complessi che, senza dubbio, devono essere analizzati da un punto di vista transnazionale. Durante l’evento è stato presentato il libro su “Cure sanitarie frodi, la corruzione e rifiuti in Europa, Nazionale e prospettive accademiche”, la raccolta di contributi ed esperienze provenienti da diversi paesi sulle frodi, sprechi e abusi nel settore sanitario. Solo in Italia, secondo l’analisi effettuata da ISPE-Sanità, la corruzione in sanità sottrae circa 6 miliardi di denaro pubblico: praticamente una piccola manovra. A livello europeo i più comuni tipi di frode sono il mancato rispetto delle regole di fatturazione, nonché la fatturazione di servizi sanitari irregolari. E il fenomeno è molto diffuso: basti pensare che ben 4.819 episodi di frode sono stati segnalati al sistema sanitario da parte delle autorità competenti del Regno Unito solo nel periodo 2014-2015. Questo mostra una media di 402 casi al mese. In Francia, la Direzione nazionale anti-frode CNAMTS (il servizio sanitario francese) ha recuperato un importo di 244,6 milioni di euro nel 2016 e circa 231,5 milioni nel 2015. In Belgio, l’autorità di controllo sanitario del governo – MEID – ha individuato 1,225,585 violazioni nel 2015.