Nel limbo che in questi mesi stiamo attraversando, sospesi tra una normativa nazionale che ha prodotto più dubbi che certezze e le nuove Direttive Europee ancora in corso di recepimento (con il paradosso di aver utilizzato 21 mesi, dei 24 a disposizione, per varare solo la “legge delega” per il recepimento delle direttive[1]: il nuovo codice o è già scritto, prima di conoscere i principi cui si sarebbe dovuto attenere o lo vedremo solo tra qualche), la materia dei contratti pubblici è investita da uno dei principi cardine dettati dalle nuove Direttive (giustamente sottolineato dal Vice Presidente dell’ANAC al Convegno LIFE di Milano dello scorso dicembre): il dialogo tra stazione appaltante e mercato; tra Amministrazione e sistema delle imprese. Dialogo che, in Italia, si innesta in un più ampio perimetro di rapporti di “partecipazione” tra Pubblica Amministrazione e privati.
[1] Legge delega approvata in via definitiva dal Senato il 14 gennaio 2015.