Il rapporto Oasi 2015 del Cergas (Centre for Research on Health and Social Care Management) e SDA Bocconi analizza, al capitolo 17, la funzione dell’Health Technology Assessment (HTA) nelle aziende sanitarie italiane, e la diffusione sul territorio del ricorso alle moderne tecnologie, che resta ancora a macchia di leopardo. L’HTA è stato promosso come strumento di indirizzo dei processi decisionali nel SSN all’interno del Patto per la Salute 2014-2016. Con questo termine si fa riferimento all’uso sistematico delle evidenze cliniche, economiche, etiche, organizzative e sociali a supporto della gestione delle tecnologie sanitarie. In particolare, al citato capitolo 17 si presenta un disegno di HTA nazionale che tenga conto dei vari attori nel sistema. In Europa esistono esperienze consolidate di hospital-based HTA in Danimarca, Spagna e Francia (oltre al caso del Canada), sebbene al momento si conosca poco dell’impatto della produzione locale di HTA sulla salute dei pazienti o su altre variabili manageriali. In Italia, circa il 40% dichiara di svolgere HTA ospedaliero, coinvolgendo team multidisciplinari che si basano in primo luogo su criteri di valutazione clinici seguiti da criteri economici. Nonostante il termine HTA venga usato in maniera diffusa, tali attività vengono implementate in maniera eterogenea. Le strutture che dichiarano di attribuire una più alta importanza all’Hta lo utilizzano nell’85% dei casi a supporto degli acquisti, e per il 42% della definizione di protocolli ospedalieri. Nell’ambito delle proposte Cergas-SDA per migliorare il quadro finanziario del Sistema Sanitario Nazionale, alcune riguardano gli HTA. In particolare, si prospetta un modello in cui il coordinamento al livello centrale, di concerto con le Regioni, e in cui le Aziende Sanitarie mantengano l’autonomia di scegliere tra le tecnologie costo-efficaci selezionate a monte, sulla base di accurate analisi di impatto sul budget. In generale, però, per Cergas-SDA occorre rafforzare le logiche di Health Technology Assessment (HTA) con misure come: valutazioni multi-criterio, interazione trasparente con gli stakeholder, valorizzazione degli istituti di ricerca per la conduzione degli studi, separazione tra momento della valutazione (assessment) e momento della decisione (appraisal). È necessario dare attuazione al modello di governance recentemente adottato dal Ministero della Salute per il settore dei medical device, in una logica di Health Technology Assessment (HTA) sistemica. Il Ministero stabilisce a quali tecnologie dare priorità per la valutazione, commissionando studi e formulando raccomandazioni, supportato da Agenas, AIFA (soprattutto per dispositivi interagenti con medicinali) e Regioni, nell’ambito di una “Cabina di Regia”. Gli studi di HTA potranno essere di volta in volta affidati a organi tecnici regionali o aziendali di HTA, Agenas, Università o centri di ricerca accreditati. Occorre anche dare attuazione al sistema nazionale di HTA per i MD, capace di rendere pubblici criteri di inclusione e di utilizzo, su cui innestare un sistema di benchmarking inter-aziendale e inter-regionale dei consumi correlati ai casi trattati.
Link Rapporto Oasi 2015
http://www.sanita24.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANO_SANITA/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/2015/11/28/ES_OASI2015_05_11.pdf?uuid=ACj58QiB
Link proposte SDA Cergas
http://www.sanita24.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANO_SANITA/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/2015/11/28/oasi10.pdf?uuid=ACj58QiB