Una “stretta di mano” che vale quasi 2 miliardi e mezzo di euro. Ma soprattutto mette la parola fine a un lungo braccio di ferro sulla questione del payback farmaceutico e crea i presupposti per un futuro più stabile.
L’accordo nei giorni scorsi
E’ stato infatti raggiunto, nei giorni scorsi, un importante accordo sul periodo 2013-2018. A firmarlo, il 21 gennaio, sono stati il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, e il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che hanno concordato un totale di quasi 2,4 miliardi di euro (per l’esattezza 2.378) per gli anni 2013-2017, ed inoltre hanno fissato un sistema di calcolo di ripiano della spesa farmaceutica per il 2018 per evitare nuovi contenziosi.
Perché non parlarsi?
Sulla prima parte dell’accordo sarebbe già pronto un emendamento al Decreto Semplificazioni. Ha commentato Scaccabarozzi: “Con le Regioni abbiamo cercato di risolvere la situazione con senso di responsabilità. Era da troppo tempo che la questione giaceva irrisolta: ben 7 anni. Ci siamo detti: perché non ci parliamo e troviamo una soluzione?».
Un dialogo per il settore
detto fatto. “È stata una cosa bella e positiva. Abbiamo lavorato un paio di giorni in maniera trasparente e abbiamo anche previsto, nell’accordo, l’apertura di un tavolo sulla governance farmaceutica e un bilanciamento dei tetti di spesa. Tutto questo per consentire alle Regioni di avere risorse che noi avevamo messo a bilancio e di aprire un dialogo nell’interesse del settore”.