Sanità pubblica e igiene nel post-terremoto

di Carlo Signorelli, presidente Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti)

 

Il parallelismo tra calamità naturali e gravi epidemie appartiene al passato, ma la gestione delle emergenze sotto il profilo igienico-sanitario e di sanità pubblica è più che mai attuale e riguarda soprattutto le fasi successive agli eventi calamitosi come il recente terremoto del Centro Italia.
Le precauzioni igieniche da adottare si concentrano sui campi di prima accoglienza come tendopoli, prefabbricati, container e altri luoghi di prima accoglienza. Esse riguardano soprattutto l’organizzazione delle attività di ristorazione, di fornitura di acqua potabile, di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi, di controllo del rischio infettivo e di gestione e supporto a categorie fragili come anziani, bambini, disabili, donne in gravidanza e malati cronici.
Le attività di ristorazione attuate secondo le norme igienico-sanitarie sono di fondamentale importanza per prevenire tossinfezioni alimentari; e prevedono la presenza e corretta gestione delle seguenti aree :
Øcontainer di derrate alimentari non deperibili;
Ømagazzino alimenti per l’utilizzo immediato utilizzo presso la cucina;
Ødeposito frigorifero per alimenti freschi deperibili;
Øarea di apertura degli imballaggi e pulizia delle verdure;
Øarea di cottura dei pasti;
Øarea di pulizia delle stoviglie;
Øzona raccolta rifiuti;
Øzona somministrazione dei pasti (mensa o punti di distribuzione)

Esse devono essere adeguatamente separate e controllate; di particolare importanza è anche l’igiene personale degli addetti ma anche degli utenti della mensa. Tra le misure fondamentali il lavaggio delle mani riveste per tutti una importanza particolare.
Cruciale è anche la verifica della potabilità dell’acqua ad uso alimentare in quanto le condutture idriche potrebbero essere state danneggiate dal sisma e quindi contaminate. Altrettanto importante è il collocamento di wc chimici in numero adeguato, che devono essere usati con grande cura dagli utenti (es. evitare di gettare materiale estraneo) con adeguate istruzioni. In un secondo tempo anche l’utilizzo delle docce è fondamentale per l’igiene personale.
In ogni luogo di accoglienza deve essere inoltre adottato un sistema di “lotta integrata” agli insetti (ed eventuali altri animali come i roditori) con la messa in atto di procedure per la valutazione e la gestione delle problematiche legate agli animali indesiderati a partire dalla mappatura delle aree critiche e dal sistema di monitoraggio e controllo mirato delle specie da avversare. Particolare attenzione alle norme comportamentali degli ospiti delle strutture quanto a igiene personale, lavaggio delle mani, ricambi della biancheria; proprio nelle ultime ore è stato rivolto un appello dalle zone terremotate per poter disporre di prodotti per l’igiene personale di cui c’è carenza quali spazzolini, dentifrici, saponi, prodotti per l’igiene intima e deodoranti.
La finalità della sorveglianza delle malattie infettive in caso di calamità naturali è quella di rilevare tempestivamente eventuali malattie che possono rappresentare emergenze di salute pubblica, per poter intervenire rapidamente ed in maniera efficace con adeguate misure di controllo e profilassi. Tra i rischi più rilevanti le tossinfezioni alimentari, le malattie a trasmissione aerea favorite dal sovraffollamento e le patologie legate o favorite da temperature rigide e maggior umidità. Durante la raccolta dei dati – che deve essere puntualmente organizzata dai Dipartimenti di prevenzione delle Asl di competenza – occorre sempre tenere presente che, in caso di calamità, le notificazioni potrebbero aumentare rispetto alle situazioni standard non sempre per l’aumento effettivo dei casi ma per diagnosi più puntigliose e notifiche più accurate.
Nella fase post-emergenziale potrebbe essere utile effettuare una valutazione delle anamnesi vaccinali degli ospiti soprattutto in presenza di bambini e di stranieri. Le anamnesi dovranno valutare le congruenze delle coperture individuali con il piano vaccinale vigente e l’eventuale effettuazione delle vaccinazioni e dei richiami raccomandati.
La carrellata delle criticità igienico-sanitarie si chiude con la raccomandazione di avere un’attenzione particolare alle categorie più fragili e più a rischio di patologie come donne in gravidanza, bambini, anziani e portatori di patologie croniche nei quali si dovrà valutare il regolare mantenimento delle terapie in corso.
Gli operatori sul campo (medici, veterinari, infermieri, assistenti sanitari ecc) dovrebbero essere formati adeguatamente e questo si può ottenere con la pianificazione, per tempo, di corsi professionali ad hoc. A tale riguardo segnaliamo un Corso di Perfezionamento promosso della Regione Emilia-Romagna e dell’Università di Modena e Reggio Emilia con la collaborazione di Arpa ed Esercito italiano intitolato “Emergenze territoriali, ambientali e sanitarie” che ha proprio lo scopo di tenere pronto personale preparato per gestire situazioni emergenziali.
© Sanità 24ore 31 agosto

Redazione de Il Sole 24 ORE Sanità

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