di Enza Colagrosso
Il XXI Congresso della FARE, celebrato a Milano allo Starhotel Business Palace, si è concluso con il plauso generale di tutti i partecipanti. Una due giorni di lavori intensi e interessantissimi grazie ad un panel di relatori strepitoso ed a due magnifiche Lectio Magistralis svolte da Oscar di Montigny e Nino Cartabellotta. A latere dei lavori congressuali, l’Assemblea della Federazione, chiamata a votare il rinnovo delle cariche direttive FARE , ha confermato, all’unanimità per un ulteriore biennio, il Presidente uscente Salvatore Torrisi coadiuvato dai Vice Presidenti Adriano Leli e Maria Luigia Barone.
Il Giorno 28 Ottobre in aperura dei lavori Torrisi ha affermato << Noi provveditori siamo persone per bene fino a prova contraria>> , principio che il Presidente Torrisi ha voluto ribadire più volte durante le diverse sessioni perché, ha spiegato: <<..grazie alla capacità e competenza che i Provveditori hanno saputo dimostrare durante il tempo della Pandemia, e non solo, sarebbe ora di smetterla di etichettarli solo come soggetti la cui azione non è sempre limpida. Ora è giunto il tempo di riconoscere a questa categoria il valore costante della sua professionalità>>. Professionalità che è in atto soffre di ben altri mali. Ad esempio, non ci sono nuove leve pronte a impegnarsi per lavorare nella filiera degli acquisti della sanità anche perché, ancora oggi, non sono stati pensati corsi universitari specifici in grado di formare i nuovi professionisti degli acquisti ma, incredibilmente, nelle selezioni per la ricerca di nuovo personale tra i requisiti richiesti ai candidati Provveditori vi è ancora la necessità della conoscenza del diritto penale e di molte altre non coerenti nozioni e nulla che abbia a vedere con le specificità di management degli acquisti.
I report sull’attività svolta dai Buyer pubblici durante la pandemia da Covid 19 hanno poi disegnato tutta “quell’italianità” che noi sappiamo, e riusciamo a esprimere nelle situazioni di emergenza. Abbiamo dimostrato come, nonostante a rispondere fosse una filiera degli acquisti resa a dir poco debole da una delocalizzazione e burocratizzazione spietata, si è riusciti a dare una risposta sanitaria economica, efficiente ed efficace anche in quei giorni. Va però aggiunto che se i relatori hanno evidenziato tutta una serie di best practice, la platea nella discussione non ha potuto far a meno di ricordare come, a seguito di queste buone pratiche che hanno permesso da una parte di reperire materiali spesso introvabili, e dall’altra di far procedere senza interruzioni la macchina delle cure, siano poi seguiti controlli alla “vecchia maniera” che hanno paralizzato praticamente tutti gli uffici acquisti impegnandoli a riempire fogli su fogli di mera burocrazia di cui si poteva fare certamente a meno, non fosse che per motivare il lavoro di chi era ed è restato sul campo di battaglia, sempre. Controlli purtroppo ancora basati sulla forma e non sulla sostanza.
I relatori hanno poi, a più riprese, affrontato l’argomento del PNRR , indicato come momento di svolta.
Tra tutti gli operatori serpeggiava però un certo scettiscismo motivato dal timore che il nuovo grande debito, che stiamo sottoscrivendo anche per le generazioni future, rischi di non portare in pratica quei cambiamenti così rilevanti da rappresentare veramente la grande occasione per far ripartire il nostro servizio sanitario nazionale ed il nostro paese in generale. I soldi servirebbero, anzi servono sicuramente, e su questo non ci sono dubbi, ma occorre anche una revisione del sistema di gestione degli acquisti, sia di lavori come di beni e servizi, che dovrebbero ripartire da un’attenta analisi del fabbisogno e della sua dinamicità per poi passare velocemente all’espletamento dei collegati diversi iter procedurali.
Tanti e diversi gli argomenti presi in esame anche nei seminari paralleli alle quattro sessioni plenarie che hanno avuto come leitmotiv lo sviluppo del tema dei lavori congressuali: “Una nuova visione per il procurement pubblico della sanità: le esperienze maturate nella crisi per immaginare un futuro diverso”.
L’organizzazione dell’evento è stata magistralmente curata dalla Edicom Srl, e in particolare dal suo patron Andrea Risi supportato dallo staff organizzativo.
In conclusione dei lavori il Presidente Torrisi ha voluto evidenziare il grande e palpabile clima di armonia associativa che ha caratterizzato lo svolgimento del Congresso ringraziando tutti i partecipanti e la città di Milano per l’affetto dimostrato .