Sprechi nel Sistema sanitario, ecco cosa si potrebbe fare: anche gli appalti “nel mirino”

Trentaquattro mosse per efficientare il Ssn riducendone al contempo gli sprechi. Non è magia, è “semplicemente” quanto proposto da Cittadinanzattiva-Tdm che ha individuato una precisa “road map” sintetizzabile in 5 macrotemi prioritari:  ammodernare e organizzale il Ssn a partire dalla centralità del malato, dei suoi bisogni e non di altri interessi;  attuare, e per tempo, le decisioni assunte con l’approvazione di atti nazionali-regionali-aziendali, rendendole effettive; adottare una strategia nuova per la misurazione e definizione di standard per il personale, per l’assistenza sanitaria territoriale, oltre che per il dimensionamento (per bacini di utenza) delle strumentazioni/apparecchiature/tecnologie sanitarie, funzionale agli investimenti e alla gestione;  realizzare una banca dati delle dotazioni strumentali e dei beni eccedenti e pienamente funzionanti (quindi sicuri e di qualità) non utilizzati dalle strutture in cui sono ubicati, così da metterli a disposizione delle altre strutture sanitarie; promuovere la trasparenza come strategia di fondo per operare le scelte, per la valutazione, per la pro-mozione del merito, per il contrasto a fenomeni di illegalità e corruttivi. Nel dettaglio dei diversi punti, oltre a programmazione, sburocratizzazione e così via, spiccano il 18 e il 19 su centralizzazione degli acquisti e appalti:

  1. Centralizzare gli acquisti dei dispositivi medici a livello nazionale e regionale garantendo qualità, sicurezza, innovazione e personalizzazione degli stessi. A tal fine è necessario prevedere il coinvolgimento delle Associazioni di cittadini e di pazienti nelle diversi fasi della gara, dalla sua messa a punto alla valutazione del suo impatto sugli utenti. La centralizzazione degli acquisti dovrebbe essere estesa anche a tutti i beni e servizi come: comunicazione istituzionale, servizi elisoccorso, materiali di consumo per uffici, gestione dei rifiuti ospedalieri, servizi assicurativi, servizi di pulizia, ecc.

Migliorare uniformemente l’impostazione, verifica ed esecuzione dei contratti di appalto. Per i macchinari ad esempio è necessario che nei contratti di acquisto siano introdotti criteri di valutazione che prevedano “standard di distribuzione di tecnologie/apparecchiature” conformi ai bisogni della comunità. I contratti di acquisto debbono anche prevedere che le tecnologie/apparecchiature debbano essere collocate all’interno di strutture dotate di personale specializzato in grado di utilizzarle. Oltre a questo, i contratti debbono prevedere clausole specifiche con vincoli sulle tempistiche di riparazione, ed un piano di gestione della crisi in caso di guasti/danneggiamenti, etc.

Link documento Cittadinanzattiva

 

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