Ssn in attivo? Incredibile, stiamo sognando? Ebbene no, è tutto messo nero su bianco nel Rendiconto generale dello Stato 2016 illustrato nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti. Prosegue lo sforzo di razionalizzazione della spesa pubblica sanitaria anche se restano le difficoltà ad aggredire le voci di spesa ad alta criticità, come quelle legate alla farmaceutica, nonché ad estirpare il fenomeno della corruzione, ancora fortemente presente. Secondo la Corte dei conti è migliorato il trend delle Regioni in Piano di rientro (anche se peggiorano i conti delle Regioni non in Piano) e si sono ridotti i costi legati al personale, nonché all’acquisto di beni e servizi determinando cosi l’attivo di 312 milioni. In termini globali la spesa sanitaria si attesta a 115,835 miliardi di euro (116,147 il finanziamento totale del Ssn), in crescita dell’1,1% rispetto al 2015, con una spesa procapite di 1.907 euro (in leggero aumento rispetto a 1.887 del 2015 e 1.880 del 2014) ma ancora distante dalla media europea di 3mila euro. Ci sono però, come dicevamo, delle criticità, come quelle legate agli acquisti di beni e servizi. Infatti se il costo totale per le risorse umane è leggermente diminuito (-0,6%), quello dei beni e servizi continua nel suo percorso in controtendenza, passando da 38,749 mld a 39,715 mld, in barba ai prezzi fissati che avrebbero dovuto fungere da punto di riferimento per il settore. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale della spesa, il maggior volume di costi è in Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Campania, Sicilia, Veneto e Piemonte. Rispetto al 2015 alcune regioni hanno presentato sostanziali aumenti, come la Campania (+17,4%), la Calabria (+15,2%) la Sicilia (+12,0%), la Lombardia (+13,0%), la Liguria (+11,2%) e la Valle d’Aosta (+10,9%). Tra i tagli di spesa spicca il Piemonte (-0,8%), ove si è registrata una diminuzione sostanzialmente generalizzata tra i comparti, ma anche Molise (-3%), Valle d’Aosta (-1,5%) e Trento (-1,4%). Nel 2016 si registra l’andamento di riduzione dei costi per la farmaceutica convenzionata, già evidenziato negli anni precedenti che ha fatto registrare una spesa di 8,089 miliardi, con un leggero risparmio, rispetto al 2015 dello 0,1 %. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale della spesa, i maggiori costi si sono evidenziati in Lombardia, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia; i minori, in valore assoluto, in Valle d’Aosta, nella Provincia autonoma di Bolzano e in Molise. Rispetto al 2015, molte regioni hanno proseguito nell’opera di diminuzione della spesa, a eccezione della Lombardia (+3,2%) e di Bolzano (+0,1 %) che hanno fatto registrare un aumento, in valore assoluto, mentre le diminuzioni più evidenti si sono registrate in Valle d’Aosta (-8, 7% ), Puglia e Sicilia (-8,2%), Liguria (-7,9%), Trento (-7,3%). Nelle altre si registrano decrementi inferiori, tra lo 0,5% ed il 3%.
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