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editoriale La FARE presenta degli emendamenti in Senato al nuovo testo per il recepimento delle direttive europee È in corso in questi giorni al Senato l’esame definitivo del DDL 1678, legge delega per Sandra Zuzzi il recepimento delle direttive europee in materia di appalti nell’ordinamento italiano, Presidente F.A.R.E. nel nuovo testo proposto dai relatori. Anche la FARE, in rappresentanza dei Provveditori e degli Economi della sanità ha voluto partecipare alla discussione e ha ritenuto di proporre alcuni emendamenti al nuovo testo presentato dai relatori. In sintesi, abbiamo, in primo luogo, espresso la necessità di tenere in debita considerazione la peculiarità di contratti di lavori, servizi e forniture e dei diversi settori merceologici e di attività. Nell’attuale normativa, infatti, non si è riusciti a disegnare, sia a livello di testo di legge che a livello di regolamento, strumenti efficaci per la gestione degli appalti di fornitura di beni e servizi, per il semplice motivo che gli stessi sono stati nella sostanza assimilati agli appalti di lavori pubblici. La struttura degli appalti di beni e servizi è nella realtà ben diversa ed il risultato tangibile è stato l’impossibilità di applicare in maniera corretta, ai beni e ai servizi, diversi istituti previsti dal codice dei contratti o dal regolamento relativo. Preme inoltre sottolineare che il volume complessivo degli appalti di beni e servizi è superiore a quello dei lavori pubblici e riveste assoluta importanza quale leva macroeconomica di sviluppo del paese. È per questo che abbiamo ritenuto opportuno insistere per un’appropriata regolamentazione che tenga in debito conto le differenze fra i diversi settori merceologici di riferimento degli appalti. Alla proposta dei relatori di attribuire ad ANAC funzioni di vigilanza più ampie comprendenti anche poteri di controllo, raccomandazione e intervento cautelare e sanzionatorio, noi ci siamo detti concordi con l’analisi proposta da A.N.M.A., Associazione dei magistrati amministrativi, in riferimento alla scarsa efficacia dei riti di gestione del precontenzioso svolti davanti all’Autorità Anticorruzione. Altro tema significativo per noi è quello della scarsa efficacia nella gestione dei bandi tipo, troppo lontani dalla realtà quotidiana delle stazioni appaltanti e troppo rigidi nella loro gestione ed aggiornamento. L’attività di gestione dei bandi deve, a nostro avviso, rimanere in capo alle stazioni appaltanti, siano esse soggetti aggregatori o singole amministrazioni. Come sottolineato da A.N.M.A. potrebbe essere affidato ad ANAC il potere di segnalare alle stazioni appaltanti talune illegittimità “qualificate” (individuate in sede legislativa), spia di comportamenti corruttivi e, in caso di inerzia delle stesse, riconoscere ad ANAC la legittimazione ad impugnare gli atti. Ci siamo trovati in sintonia con la proposta di introdurre strumenti di tipo conciliativo innanzi al giudice amministrativo che consentirebbero una maggiore celerità nelle decisioni e un contenimento complessivo dei costi del sistema. Un passaggio della legge delega che appoggiamo è quello della previsione di qualificazione delle stazioni appaltanti, che da noi viene intesa come certificazione delle competenze delle figure che operano all’interno delle singole stazioni appaltanti ed in particolare all’interno dei soggetti aggregatori. TEME 5/6.15 3